Fare della scuola “una priorità” significa coinvolgere chi nella scuola opera
Lettere I docenti del Liceo Artistico Alessandro Caravillani aderiscono all’ appello dei colleghi del Liceo “Dante Alighieri” e del Liceo “Torquato Tasso” perché si apra una seria e approfondita discussione sulla […]
I docenti del Liceo Artistico Alessandro Caravillani aderiscono all’ appello dei colleghi del Liceo “Dante Alighieri” e del Liceo “Torquato Tasso” perché si apra una seria e approfondita discussione sulla fattibilità delle misure annunciate in vista della ripresa della didattica in presenza, prevista per il giorno 18 gennaio 2021, e sulla data stessa di tale ripresa. A tale proposito avanzano le seguenti osservazioni:
1 –L’indice di positività al Covid 19 negli ultimi giorni è stato in costante aumento, nel Lazio in maniera particolarmente preoccupante, come segnalato anche dall’ Assessore regionale alla Salute, Alessio D’ Amato.
2 In base a quali dati certi e statisticamente rilevanti si continuano a definire le scuole come “luoghi sicuri”? In particolare si chiede di conoscere qual è il rapporto tra tamponi effettuati e positivi accertati nelle scuole, dato in mancanza del quale riesce piuttosto difficile capire quale base scientifica abbia questa affermazione.
3 – A pochi giorni dalla riapertura, non si ha notizia di un piano per effettuare uno screening e un tracciamento sistematico nelle scuole.
4 – Allo stato attuale dei fatti, non risulta che sia stato attuato nessun concreto potenziamento dei mezzi di trasporto, su cui dall’ 11 gennaio 2021 torneranno a spostarsi milioni di persone tra studenti e docenti, con rischi elevati di contagio, visto che sarà molto difficile rispettare il distanziamento. Chiunque usi regolarmente i mezzi pubblici sa perfettamente qual è l’effettiva situazione.
5 – Gli spazi disponibili nell’ edificio attualmente occupato dalla nostra comunità scolastica sono insufficienti a garantire la didattica in presenza al 75% degli studenti senza venir meno ai protocolli per la prevenzione del contagio da Covid 19, in particolare al distanziamento tra gli studenti. Da anni chiediamo che ci siano concessi spazi aggiuntivi nello stesso edificio, senza che si riesca a risolvere un problema (la mancanza di spazi adeguati e funzionali alle esigenze della scuola) che, in questa situazione di pandemia, rende molto complesse sia l’applicazione dei protocolli di sicurezza, sia l’organizzazione di una didattica efficace. Tralasciamo di parlare in questo contesto dell’annosa questione della ristrutturazione del plesso di Piazza Risorgimento, che si trascina dal 2016.
6 – L’orario di un Liceo Artistico prevede dalle 34 alle 35 ore settimanali di lezione. Entrare alle ore 10 significherebbe per un numero consistente di studenti tornare a casa tra le 17 e le 18, considerando che il nostro bacino d’ utenza è particolarmente vasto, e gli allievi che prendono due mezzi per raggiungere la scuola non sono affatto un numero trascurabile. In particolare, diversi studenti affrontano sui treni o sui mezzi pubblici anche più di un’ora di viaggio, e lo stesso accade per una quota non indifferente di docenti. In questa situazione è evidente che risulterà non facile, soprattutto per gli alunni che percorrono lunghi tragitti per raggiungere la scuola, organizzarsi per completare le attività di studio e di progettazione avviate a scuola. I ragazzi sono esseri umani, non macchine programmabili che non hanno bisogno di riposo o di una diversificazione delle attività durante la giornata. Facciamo inoltre notare che questo rischia di penalizzare soprattutto gli studenti più fragili e rende impossibile organizzare delle sia pur minime attività di consolidamento degli apprendimenti e di recupero.
7 – riesce molto difficile, in una situazione del genere, articolare l’orario dei docenti, che risulterebbe spalmato su un arco più ampio di ore, con numerosi “tempi morti” non utilizzabili in attività di correzione dei compiti, nella preparazione delle lezioni o nella progettazione e creazione di materiali utili per la DDI. Mancano infatti assolutamente gli spazi e gli strumenti per consentire ai docenti di dedicarsi a queste attività. E considerando quanto sottolineato al punto 5 riguardo ai tempi necessari per gli spostamenti, riesce difficile immaginare come faranno diversi docenti a conciliare le esigenze familiari e la necessità di svolgere le attività che abbiamo sopra elencato e che sono parte integrante del loro lavoro.
8 – L’ articolazione dell’orario così come è stata prevista per il rientro comporta un aggravio del carico di lavoro del personale ATA, la cui consistenza numerica è già stata notevolmente ridotta in questi ultimi anni.
Alla luce di quanto si è appena esposto, ci si chiede quanto sia realmente costruttiva una didattica in presenza organizzata in questo modo e se alla fine non finisca per essere più importante la “presenza” in sé che l’apprendimento. Si chiede quindi di aprire una riflessione in cui siano doverosamente coinvolti anche coloro che nella scuola lavorano.
Fare della scuola “una priorità” non significa parlare di scuola sui media – i quali curiosamente negli ultimi mesi hanno dato la parola a chiunque, uorché ai docenti e al personale scolastico – ma calarsi nella realtà concreta della scuola, cominciare a dare risposte concrete a problemi che sono il frutto di anni di colpevole incuria nei confronti dell’ istruzione in questo paese, di svilimento del ruolo dei docenti – che sono coloro che hanno dovuto supplire con l’ impegno personale a tale incuria – di continua sottrazione di risorse alla scuola pubblica e di mancato dialogo, da parte delle istituzioni, con gli insegnanti e il personale ATA.
Fare della scuola “una priorità” significa coinvolgere coloro che nella scuola operano nelle decisioni che li riguardano. Sarebbe ora di farlo.
Addolorata Maria Errico, Danila Celant, Adriana Caruso, Angela Mirone, Angelica del Pomo, Anna Di Nucci, Antonella Tuccani, Beatrice Marcangeli, Carla Incani, Catina Fazzari, Claudine Ballerini, Daniela Morelli, Danila Celant, Edvige Mazza, Eliana D’Agostino, Elisabetta Tacconi, Emanuela Zurli, Ernesta Bianchi, Evelina Cecconi, Federico Saladino, Francesco Filianoti, Gabriele Guarino, Gaetano Pelliccia, Gaia Lisa Tacchi, Gaia Maria Galati, Giuditta Martinicchio, Giuseppe Passaro, Laura De Felice, Manuela Policicchio, Maria Antinori, Maria Teresa Barbalinardo, Maria Teresa Papotti, Mariarosaria Saragosa, Michele Emanuele Leo, Michelina Scrocca, Milva Scorpioni, Natalia Messina, Ornella Mazzola, Paola Ingletti, Patrizia Cristiano, Patrizia Innocenzi,Patrizia Marmaggi, Patrizia Vera Debiase, Pierdomenico Daniele, Riccardo Caparrelli, Sandra Catalano, Silvana Vincitore, Silvia Lo Giudice, Silvia Nocera, Simonetta Mazzeo, Sonia Bozzi, Stefania Festa, Susanna Salvaggi, Valentina Bartolini, Valeria Travanti, Venera Finocchiaro.