I precari Sistri a Di Maio e Costa: “Tracciati i rifiuti, persi i lavoratori”
Lettere I precari Sistri a Di Maio e Costa: “Tracciati i rifiuti, persi i lavoratori”
Egregio Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa,
Egregio Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio,
Siamo le operatrici e gli operatori di SISTRI, il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, istituito dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) nel 2010 e soppresso, a partire dal Primo gennaio scorso, col D.L. 135/2018 (Decreto Semplificazioni) – provvedimento d’urgenza che ora attende il Disegno di Legge di conversione. Meglio precisare: siamo lavoratrici e lavoratori somministrati, formalmente dipendenti dell’agenzia interinale Synergie Italia, e per ben 8 anni abbiamo prestato la nostra opera negli uffici della Selex Service Management, società prima FINMECCANICA e oggi assorbita da Leonardo. Alla Selex, infatti, il MATTM ha appaltato in questi anni il sistema SISTRI. Dall’inizio del 2019 siamo fermi, senza lavoro, e Synergie Italia ha avviato la procedura prevista dal CCNL all’articolo 25. Ciò, mentre i nostri colleghi direttamente dipendenti Selex sono già stati assorbiti da Leonardo.
Siamo consapevoli dei limiti che l’applicazione del sistema ha fin qui mostrato: in assenza di sanzioni certe, la tracciabilità da noi tecnicamente disposta, in alcuni casi non ha potuto dare i frutti desiderati. Scaricare sugli operatori le responsabilità politiche del passato, però, non vuol dire risolvere i problemi, piuttosto significa aggravarli.
Come ricorderà il Ministro Costa, nei giorni di dicembre in cui è stato approvato il D.L. Semplificazioni, ci siamo mobilitati a più riprese. Tanto che fu lo stesso Ministro a prendere parola, assicurando che «i posti di lavoro» sarebbero stati «al centro dell’attenzione». È tornato a farlo in queste ore, mentre il suo staff ha già avviato un’interlocuzione positiva con il nostro portavoce. Segnali per noi molto importanti, ai quali vorremmo da subito accompagnare fatti concreti.
La nostra è una storia di precarietà che va avanti da tanto, troppo tempo, e che temiamo possa concludersi nel peggiore dei modi. 26 donne e uomini che, dall’oggi al domani, si sono visti togliere non solo la loro funzione professionale, ma anche la dignità e il futuro. Per non parlare dello spreco di risorse e competenze per la pubblica amministrazione, che invece di valorizzare quanto da noi fatto fin qui, ci manda a casa e dovrà formare altri operatori. Tutto ciò non è giusto, lo abbiamo detto con le mobilitazioni di dicembre e continueremo a farlo nei prossimi giorni. Ingiustizia che risulterà lampante anche voi: oltre ad aver già perso il posto di lavoro, in tutti questi anni, nonostante la nostra dedizione generosa, siamo stati occupati in modo precario e illecito.
Il Governo di cui siete parte, egregi Ministri, ha dichiarato “guerra” alla precarietà, col Decreto Dignità e la Legge di Bilancio. Eppure ancora non è emersa una soluzione per tante/i che, come noi, hanno diligentemente prestato la loro opera, seppur in regime di esternalizzazione, nei Ministeri – in particolare in quello per l’Ambiente (vedi anche la vertenza SOGESID). Ma non vogliamo perdere la speranza e siamo fiduciosi che, nelle prossime settimane, qualcosa possa cambiare: per questo vi chiediamo un incontro d’urgenza, un tavolo interministeriale che indichi soluzioni concrete e urgenti per il dramma occupazionale che su di noi, e non solo, incombe. Lo chiediamo a entrambi, a maggior ragione dopo le parole ultime della Sottosegretaria all’Ambiente Gava, che proprio al Ministero del Lavoro e a quello dello Sviluppo Economico intende «accollare» la risoluzione del problema.
In attesa di vostro riscontro, vi porgiamo distinti saluti,