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Italo Sbrogiò, addio a un protagonista delle lotte a Marghera

Lettere Quello che dicevi e facevi era contraddistinto da passione. Sei vissuto a pane e politica e la tua linea era: restare ancorato alla gente comune, alla base, ai lavoratori. Per […]

Pubblicato quasi 8 anni fa

Quello che dicevi e facevi era contraddistinto da passione.

Sei vissuto a pane e politica e la tua linea era: restare ancorato alla gente comune, alla base, ai lavoratori. Per me una cosa è certa: la tua vita hai voluto viverla da protagonista. Le tue scelte lo dimostrano.

Nel 1958 avevi 24 anni, la Cgil per la prima volta, alle elezioni della commissione interna della Petrolchimica di Marghera (così come veniva chiamato allora il Petrolchimico) presenta due candidati, uno eri tu, avevi 24 anni ed eri in quello stabilimento dal 1952. Dalle urne esce un risultato sorprendente: 598 voti per la Cgil su 1480 votanti.

Nel 1964, per il Pci, fosti eletto consigliere comunale a Venezia, ma non durò a lungo, ti sentivi un numero e poco utile agli operai a cui invece ti sapevi vicino e rassegnasti le dimissioni. Nel 1964/65 Potere Operaio, di cui eri uno dei costitutori a Marghera, uscì col suo primo numero, intitolato «Il potere operaio giornale dei lavoratori di Porto Marghera». Il Pci lo considerò già allora l’opera di «provocatori».

Nel 1967 uscisti dal Pci perché lo vedevi ormai come una organizzazione che si allontanava sempre di più dalla classe operaia.

Nel 1968 la lotta sul premio di produzione per 5.000 lire uguale per tutti con picchetti, cortei, occupazione della stazione e del cavalcavia di Mestre fu il culmine della lotta autonoma di classe al petrolchimico.

Nel 1969 la Cgil ti espelle, assieme ad altri compagni della Petrolchimica. Eravate ormai considerati di Potere operaio e fuori dalla linea sindacale. Mentre tu eri fiero di essere dentro il Movimento Operaio, dentro la sua autonomia di classe e lo avevi dimostrato organizzando, insieme a tanti altri compagni, le lotte in quegli anni ’60. Aumenti di salario uguali per tutti, diminuzione dell’orario (40 ore per i giornalieri, 36 ore con quinta squadra per i turnisti) e parità normativa tra impiegati e operai erano le tue e le nostre rivendicazioni.

Caro Italo, io ti ringrazio perché mi hai fatto conoscere in quei lontani anni ’60 l’Altro Movimento Operaio quello che si contaminava con gli studenti, i professori universitari e anche, seppur con meno interesse, col femminismo. Quell’altro Movimento Operaio che lottava per l’Uguaglianza, la Parità, la Libertà e l’Antiautoritarismo e anche contro il lavoro salariato.

In questo ultimo periodo avevi fretta di stampare la tua autobiografia, sapevi che avevi poco tempo e che dovevi arrivare prima della morte. La tua tenacia ha vinto.

Prima di lasciarci, sei riuscito a presentarcela. Ti saluteremo in tanti, con rito civile, mercoledì 30 novembre alle ore 11 nella sala del commiato del cimitero di Chirignago (VE) via Risorgimento 21.