Lettere

Kethane, insieme per fuggire dalla guerra

Lettere Essere Rom vuol dire di solito essere discriminati, disprezzati senza motivo, perseguitati,   non raramente malmenati. Solo perché si è Rom. E’ il pregiudizio antizigano.. Non importa  che la musica zigana […]

Pubblicato più di 2 anni fa

Essere Rom vuol dire di solito essere discriminati, disprezzati senza motivo, perseguitati,   non raramente malmenati. Solo perché si è Rom. E’ il pregiudizio antizigano.. Non importa  che la musica zigana abbia fortemente improntato la musica colta europea, come testimoniano Franz Liszt, Antonìn  Dvo­ràk, Béla Bartòk;non importa che una raccolta di splendide poesie Garcia Lorca l’abbia intitolata Canti Zigani; non importa  che fra i Rom vi siano artisti, intellettuali e poeti, artigiani provetti. Sei Rom: sei sporco, brutto e cattivo.

Figurarsi in guerra. Figurarsi i Rom in zone di guerra. Figurarsi i Rom in Ucraina di questi giorni.

Ce ne ha parlato Dijana Pavlovic, intellettuale, attrice, attivista della causa Rom e Sinti, presidente di KETHANE (Insieme) un’associazione di Rom e Sinti che si batte per i diritti di queste minoranze linguistiche.

Ce ne ha parlato raccontandoci quel che sta accadendo a Rom e Sinti in Ucraina in questi giorni partendo dal caso concreto e reale di una famiglia e chiedendoci quindi di sostenere gli sforzi della sua associazione per raccogliere i fondi necessari a portare anche Rom e Sinti fuori dall’inferno dell’Ucraina. Lo facciamo convintamente,  allegando  il testo che ci ha inviato. Confidiamo che sarete generosi come lo siete tante volte stati e state con le nostre raccolte.

Se vogliamo la PACE dobbiamo diffondere solidarietà ed amicizia. Date dunque  un contributo per la Pace.

Cittadinanza e Minoranze.

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Ciao ti chiediamo aiuto per la famiglia di Rubinta, una famiglia allargata rom di Kharkiv . Sono più nuclei familiari con 10 bambini. Ci hanno contattato una settimana fa. Kharkiv era sotto le bombe da giorni e loro erano in una cantina, terrorizzati. Non mangiavano da 2 giorni. Ci hanno detto che non vogliono separarsi dagli uomini a costo della vita. Anche perché alcuni sono anziani e alcuni malati. Già il primo giorno della guerra a tutti gli uomini erano stati tolti i passaporti e i documenti in modo che non potessero uscire dal Paese.

Solo al papà di Rubinta è stato lasciato il passaporto perché anziano. Ci hanno raccontato che, anche se per legge gli uomini con 4 e più figli potrebbero uscire e non sottostare alla legge dell’arruolamento, come succede a tutte le famiglie non rom che hanno più di 4 figli. Per farsi portare fuori dal dal Paese bisogna pagare, 500 euro a uomo e in questa famiglia ce ne sono 4, e 200 euro a persona per donne e bambini. Dopo esserci assicurati che erano consapevoli dei molteplici rischi che correvano mettendosi in viaggio in viaggio, abbiamo mandato loro via Western Union i fondi raccolti da Kethane con la nostra campagna.

La famiglia di Rubinta dopo qualche giorno è arrivata a Leopoli e da lì alla frontiera con la Polonia. Solo che lì il pezzo è aumentato: 1500 euro a uomo. Due famiglie con due uomini hanno pagato con i soldi che avevano e hanno attraversato il
confine.

Invece, l’altra parte della famiglia, Rubinta con il marito e 6 bambini, sua sorella e il marito con i loro 4 figli sono ancora alla frontiera. Ci hanno raccontato che non possono avere cibo e aiuti umanitari perché sono rom, che il figlio più grande di 16 anni mentre beveva un bicchiere di tè un soldato si è avvicinato, gli ha tolto il bicchiere e lo ha picchiato.

Rubinta ha registrato la scena con il suo telefono e i soldati le hanno spaccato il telefono. I bambini piccoli sono raffreddati e con la febbre perché dormono alla stazione ferroviaria è fa molto freddo. Si son rivolti alla Croce Rossa per chiedere aiuto e cibo senza risultato. La notte scorsa sono andati a dormire alla stazione di autobus a Leopoli perché non si sentivano al sicura a dormire alla stazione ferroviaria alla frontiera.

Li, Rubinta e suo padre sono stati avvicinati dalla polizia che ha ichiesto perché gli uomini non stavano combattendo.C’è stato un battibecco e la polizia ha arrestato il padre di Rubinta. Nella caserma gli hanno minacciato di togliergli il passaporto ma alla fine lo hanno rilasciato.

Ci hanno chiesto aiuto. Altri soldi per attraversare il confine e mettersi al sicuro. Tornare indietro vuol dire rischiare la vita. Ti chiediamo di aiutarci con quello che puoi per salvare questi 10 bambini con i loro genitori e il nonno.

LE DONAZIONI VANNO INVIATE PER BONIFICO BANCARIO A
KETHANE ITALIA APS
IBAN: IT77J0306909606100000184873