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La regolamentazione degli affitti brevi non è più rinviabile!

Lettere Appello per la regolamentazione degli affitti brevi turistici I centri storici delle città italiane sono saturi di affitti brevi turistici. Solo la piattaforma Airbnb conta oltre 400mila annunci in tutta […]

Pubblicato quasi 5 anni fa

Appello per la regolamentazione degli affitti brevi turistici

I centri storici delle città italiane sono saturi di affitti brevi turistici. Solo la piattaforma Airbnb conta oltre 400mila annunci in tutta la penisola: oltre 30mila annunci a Roma, 17mila a Milano, 11mila a Firenze, 8mila a Napoli, 4mila a Bologna e oltre 8mila a Venezia. Il numero crescente di affitti brevi turistici sta determinando una contrazione dell’offerta di case ordinaria, l’aumento dei canoni di locazione e dunque crescenti difficoltà di trovare una casa in affitto. La destinazione di tante case a turisti di passaggio anziché a residenti sta contribuendo a una specializzazione del tessuto commerciale in funzione esclusivamente turistica. Le nostre città somigliano sempre più a parchi a tema per turisti.

Nonostante l’Italia sia uno dei principali mercati dell’affitto breve turistico, pochissima attenzione è stata finora dedicata ad aggiornare il quadro normativo nazionale. Pochi giorni fa un emendamento al Decreto Milleproroghe, presentato dai deputati Nicola Pellicani e Rosa Maria Di Giorgio del Partito Democratico, mirava ad aggiornare la normativa esistente, introducendo le norme già adottate da centinaia di piccole e grandi città internazionali. L’emendamento prevedeva tre importanti novità, tre misure di buon senso, che nel corso degli ultimi anni sono state richieste a gran voce da cittadini e organizzazioni sociali: la possibilità per i comuni di rilasciare una licenza, dando il potere alle amministrazioni di stabilire il numero massimo di concessioni annue, un limite di giorni su base annua in cui poter rendere disponibile l’immobile sulle piattaforme online nel caso dell’attività occasionale, e l’inversione dell’onere della prova per chi affitta più di tre camere – un criterio di distinzione tra attività occasionale e imprenditoriale – facendo in modo che sia il locatore a dover dimostrare l’insussistenza di un’attività imprenditoriale e non gli uffici preposti.

Purtroppo i deputati di Italia Viva, capeggiati da Luigi Marattin e incalzati da alcune associazioni di host, hanno fatto saltare l’emendamento in una riunione della maggioranza governativa che precedeva la seduta in commissione. L’emendamento è stato ritirato. Risulta difficile comprendere l’opposizione all’introduzione di poche, semplici ed efficaci norme che stabiliscano i criteri per regolamentare gli affitti brevi: se gli host italiani gestiscono questa attività in forma imprenditoriale è giusto che rispettino le norme che già regolano il settore. Non si può invocare una deregolamentazione del settore in nome di una presunta innovazione, che del resto tale non è.

Il dibattito si è concentrato sui temi della proprietà privata e del turismo. Il tema della proprietà non può essere strumentalizzato a favore di pochi proprietari privilegiati a scapito di una fetta di popolazione che vive un crescente disagio abitativo. È utile inoltre ricordare la funzione sociale della proprietà privata, sancita in Costituzione. Il turismo, in secondo luogo, non porta “benessere per tutti”: sono esclusi da questo mercato tutti coloro che non posseggono seconde e terze case da mettere a reddito o un’attività in posizione centrale. Sono esclusi molti dei lavoratori che svolgono un lavoro precario, sommerso e sottopagato. Infine, il settore del turismo è un settore a basso valore aggiunto.

Negli ultimi anni, grazie alla rete internazionale SET –Sud Europa di fronte alla Turistificazione, e grazie a diverse esperienze territoriali come il comitato bolognese Pensare Urbano, i cittadini si sono mobilitati per dire basta alla speculazione e riaffermare la centralità del diritto ad una casa dignitosa.

La politica ha il compito di promuovere politiche eque e condivise, urgenti in Italia per affrontare crescenti tensioni sociali in tema di casa e lavoro. Lo Stato deve impedire lo stravolgimento dei tessuti urbani delle nostre città, evitando che diventino esclusivi resort per turisti, promuovendo il rilancio economico del paese puntando su settori produttivi a più alto valore aggiunto rispetto al turismo. Le case non sono alberghi e l’Italia non può essere ridotta a un paese di affittacamere.

Con questo appello rivolto al Governo e alle forze politiche che lo compongono, richiediamo che le proposte contenute nell’emendamento ritirato siano riprese e approvate all’interno del Collegato alla Legge di Bilancio sul turismo – una proposta di legge che i vari Ministri hanno facoltà di presentare a seguito dell’approvazione del Bilancio. La regolamentazione degli affitti brevi non è più rinviabile!

Firmato da (in aggiornamento):

Comitato Pensare Urbano – Bologna
Sarah Gainsforth – Giornalista
Rete SET – Sud Europa di fronte la Turistificazione – Napoli
Rete SET – Sud Europa di fronte la Turistificazione – Venezia
Rete SET – Sud Europa di fronte la Turistificazione – Firenze
Vezio De Lucia – Urbanista
Paolo Berdini – Urbanista
Christian Raimo – Giornalista e Assessore III Municipio di Roma con delega alle politiche per la cultura, politiche Giovanili e valorizzazione del patrimonio
Roberto Ciccarelli – Giornalista
Tomaso Montanari – Università Federico II di Napoli
Laura Lieto – Università Federico II di Napoli
Giovanni Semi – Università di Torino
Rocco Albanese – Università di Torino
Paola Minoia – Università di Torino
Ugo Rossi – Università di Torino
Ugo Mattei – Università di Torino
Filippo Celata – La Sapienza Università di Roma
Enzo Scandurra – La Sapienza Università di Roma
Salvatore Monni – Università Roma Tre
Angela Votrico – Università tor Vergata
Maria Grazia Marella – Università di Perugia
Guido Smorto – Università di Palermo
Lisa Dorigatti – Università Statale di Milano
Alessandro Coppola – Politecnico di Milano
Andrea Ganzaroli – Università di Milano
Anna Marson – Università Iuav di Venezia
Marco Marrone – Università di Venezia
Lorenzo Zamponi – Scuola Normale Superiore Firenze
Riccardo Chesta – Scuola Normale Superiore Firenze
Nicola Quondamatteo – Scuola Normale Superiore Firenze
Vando Borghi – Università di Bologna
Federico Chicchi – Università di Bologna
Gianluca De Angelis – Università di Bologna
Andrea Zinzani – Università di Bologna
Matteo Proto – Università di Bologna
Mattia Frapporti – Università di Bologna
Gianmarco Peterlongo – Università di Bologna
Emanuele Frixa – Università di Bologna
Matteo Rinaldini – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Simone Fana – Autore di “Basta salari da fame”
Giuseppe Scandurra – Università di Ferrara
Rossano Pazzagli – Università degli Studi del Molise
Emanuele Leonardi – Università di Coimbra (Portogallo)
Antonio Russo – University Rovira i Virgili, Coordinator of the H2020 – SMARTDEST project
Daniela Festa – Visiting researcher Columbia University
Emily Clancy – Consigliera comunale – Coalizione Civica Bologna
Federico Martelloni – Consigliere comunale – Coalizione Civica Bologna
Dora Palumbo – Consigliera Comunale – Gruppo Misto Nessuno Resti Indietro – Bologna
Elly Schlein – Emilia-Romagna Coraggiosa
Igor Taruffi – Emilia-Romagna Coraggiosa
Tommaso Fattori – Consigliere regionale Sì Toscana a Sinistra
Ciccio Auletta – Consigliere comunale – Diritti In Comune – Pisa
Antonella Bundu – Consigliera comunale – Sinistra Progetto Comune – Firenze
Dmitrij Palagi – Consigliere comunale – Sinistra Progetto Comune – Firenze
Eleonora De Majo – Assessora Comune di Napoli
Adriano Labbucci – Consigliere I Municipio – Sinistra Per Roma – Segretario Sinistra Italiana Roma
Jacopo Zannini – Consigliere comunale – Altra Trento a Sinistra
Claudia Pratelli – Assessore III Municipio di Roma con delega alle politiche educative e scolastiche, sport, diritti civili, pari opportunità e partecipazione
Roberto Cremaschi – Consigliere comunale di Bergamo lista Ambiente Partecipazione Futuro
Pino Galeota – già presidente della commissione turismo del Comune di Roma
Michele Grimaldi – autore di “La macchia urbana. La vittoria della disuguaglianza, la speranza dei commons”
Simone Vecchi – Segretario FIOM Reggio Emilia
Massimo Pasquini – Unione Inquilini
Augusto Illuminati -professore emerito, Università di Urbino
Elio Rosati – Cittadinanzattiva Lazio
Rossella Marchini – Architetto
Riccardo Laterza – Attivista
Link Coordinamento Universitario
Rete della Conoscenza
Comitato Rigenerazione No Speculazione – Bologna
Circolo Arci Ritmolento – Bologna
Circolo Arci “Zeno” – Trieste
Associazione Tryeste
Associazione Per Città Alta e Colli Bergamo
Bergamo Bene Comune
Progetto Firenze
Comitato Oltrarno Futuro – Firenze
Firenze Città Aperta
Progetto Rebeldia