La rivoluzione di un sito libero, sicuro e senza pubblicità
Lettere Cari compagni, che ve ne fate – anzi, che ce ne facciamo – di un sito che pubblica un solo articolo al giorno? Se valutate di non poter fare diversamente, […]
Cari compagni, che ve ne fate – anzi, che ce ne facciamo – di un sito che pubblica un solo articolo al giorno? Se valutate di non poter fare diversamente, chiudetelo.
Chi vuole leggervi si abbona o vi acquista in edicola. La registrazione gratuita per accedere a 8 articoli ogni 30 giorni è davvero svilente.
Ma non pensate di avere qualcosa da dire anche a chi non vi legge abitualmente? Mettete i vostri lettori in condizione di diffondere ciò che scrivete.
Dopo aver letto l’articolo di Alessandro Portelli sulla tentata strage di Macerata (il manifesto, 6/2), mi sono detta che quel pezzo dovrebbe essere letto da tutti, distribuito alle scuole e consigliato dai medici di famiglia.
Mettetelo sulla home page del manifesto e non toglietelo più. Perdonate la provocazione di un’affezionata sostenitrice.
Susanna Cattini
La risposta di Matteo Bartocci
Cara Susanna, la provocazione è ben accetta.
Ti vorremmo rassicurare almeno in parte però: il manifesto digitale non è mai stato letto come oggi.
Proprio per renderli accessibili a chiunque, tutti gli editoriali (raccolti nella sezione editoriale) sono completamente liberi e si possono leggere anche senza registrazione.
Il «tetto» degli 8 articoli gratis al mese però serve a far capire che (anche) on line tutto ha un costo.
Pubblichiamo un sito senza pubblicità (unici al mondo). Non perché siamo contrari alle inserzioni ma perché ospitare i «banner» significa far «tracciare» voi lettori in modo molto pesante da grandi multinazionali, anche se non sempre ne siete consapevoli.
Noi invece vogliamo lasciarvi liberi di leggere senza «terzi incomodi».
Per lo stesso motivo, il nostro sito rispetta il protocollo SSL, unico o quasi in Italia. Questa tecnologia rappresenta il massimo livello di sicurezza per la vostra navigazione (è come quella delle banche on line). Inoltre, proponiamo gli articoli in anteprima rispetto all’edicola e dunque un «tetto» alla lettura in qualche modo va messo per non pregiudicare il destino della cooperativa.
Per quanto riguarda il numero dei lettori, infine, se si considera che gli iscritti al sito del manifesto sono oltre 210mila e il Guardian (il Guardian!) recentemente ne ha dichiarati 800mila (di cui 300mila negli Stati uniti) è chiaro che questa nostra politica editoriale difende la qualità e la quantità della vostra lettura senza deprimere la circolazione del giornale.
Facciamo tutto questo per voi lettori, per farci/farvi leggere e partecipare a questa grande «community» digitale.
Ma il nostro sito vive solo grazie agli abbonamenti. È grazie agli abbonati che possiamo continuare a pubblicarlo e, anzi, ti annunciamo già che tra qualche mese ci sarà un’altra delle nostre piccole-grandi rivoluzioni editoriali anche sull’online.
Una «rivoluzione» che in qualche modo verrà ancora più incontro a quanto chiedi.
Vogliamo migliorare ancora. Perciò registratevi al sito e, se tenete al manifesto, abbonatevi.
Un caro saluto.
(m. ba.)