L’Associazione per il rinnovamento della sinistra per la pace
Lettere La Presidenza dell’Associazione per il rinnovamento della sinistra ha deciso di partecipare con passione ed impegno al percorso per costruire soluzioni di pace a fronte del maggiore (non certamente l’unico) […]
La Presidenza dell’Associazione per il rinnovamento della sinistra ha deciso di partecipare con passione ed impegno al percorso per costruire soluzioni di pace a fronte del maggiore (non certamente l’unico) conflitto in corso. Già svariate sono le iniziative assunte da diverse componenti laiche e religiose, con importanti appuntamenti. Ed è auspicabile che si possa immaginare un cammino coinvolgente ed unitario.
L’aggressione della Russia contro l’Ucraina ha messo in moto effetti terribili e oggi l’unica speranza risiede nell’immediato cessate il fuoco. Il rischio di un’escalation nucleare non sembra più un tabù. Anzi, simile terribile prospettiva è entrata nel linguaggio comune e appare persino una delle eventualità possibili.
Di tutto questo, quasi inascoltato, ha parlato da tempo con accenti drammatici Papa Francesco e a quelle parole vogliamo riferirci. La terza guerra mondiale a pezzi si sta svolgendo realmente, non in un racconto distopico.
Pensiamo ad una straordinaria manifestazione nazionale, da costruire con le soggettività che già si sono espresse e con moltissime altre.
Aderiamo all’esigenza di pensare non solo ad un corteo, ancorché simbolicamente necessario, bensì ad una tenace ricerca di strade negoziali.
Ci anima la considerazione che qualsiasi rinnovamento della politica e della sinistra ha bisogno di un clima di pace e di solidarietà umana. La
guerra è assurta a parola “magica” di un mondo trascinato, dopo la crisi della globalizzazione, verso modelli sovranisti e autoritari. La struttura patriarcale e a dominante maschile dei linguaggi del potere ha tristemente facilitato simile deriva, come ci hanno insegnato le culture femministe.
Non ci illudiamo. Il tempo che ci aspetta, dopo la recente vittoria delle destre nel recente voto politico, è duro e persino inquietante. Non ci si può arrendere, però. E insistiamo senza tregua che l’ancoraggio democratico rappresentato dalla Costituzione italiana è la bussola essenziale cui guardare, a partire dal rispetto dell’articolo 11 che è un
monito contro le guerre.