Meloni aizza l’islamofobia in tv. Basta con l’informazione acquiescente
Lettere Ieri 29 /10 al “Tg2 post”, ho ascoltato l’onorevole Meloni con il direttore del Tg2 Sangiuliano il cui atteggiamento reputo umiliante per la professione. La segretaria di un partito che […]
Ieri 29 /10 al “Tg2 post”, ho ascoltato l’onorevole Meloni con il direttore del Tg2 Sangiuliano il cui atteggiamento reputo umiliante per la professione. La segretaria di un partito che gode di ampio consenso denunciava “l’immigrazione incontrollata” (vigono ancora le leggi Salvini), si è appropriata dei principi di difesa della laicità sempre rimossi quando si ergeva a paladina delle radici cristiane dell’Europa senza incontrare alcun contraddittorio.
Una perdurante e reiterata esibizione di sciacallaggio politico: dalla richiesta di condanna del terrorismo di una inesistente “comunità islamica” alle parole d’odio verso chi osa giungere sulle nostre coste. Ovvia la condanna di chi scrive verso ogni violenza agita soprattutto in nome della religione. Ma dove è tale condanna quando si attaccano le moschee, si professa una idea di famiglia “non tradizionale”, si uccide in nome di un diverso colore della pelle?
La signora Meloni attacca l’islamista Erdogan ma come ha votato il suo partito quando l’UE ci si accordava a suon di miliardi per fermare i rifugiati? Da non credente ascolto spesso la voce di chi, fedele ad altra religione, si sente offeso dalle vignette a sfondo pornografico di Charlie Hebdo e non per questo è rappresentato da chi elimina vite innocenti. Mai come oggi, chi fa informazione, deve alzare la testa per non fornire alibi al terrorismo in ogni sua forma esso si manifesti.
E mai come oggi non si deve permettere agli imprenditori della paura che hanno favorito la costruzione di un terribile immaginario collettivo, di averla vinta. Per questo sono necessari operatrici e operatori dell’informazione capaci di decostruire le menzogne e di fornire una informazione corretta ed equilibrata, anche contraddicendo l’esponente politico di turno.
Lo stesso atteggiamento di totale acquiescenza è stato tenuto dal Direttore Sangiuliano, quando si è parlato di Covid. Sacrosante le critiche ad un governo – da cui peraltro non mi sento rappresentato – ma neanche il tempo di una domanda meno accomodante rispetto agli errori compiuti dal centro destra nello smantellamento del SSN o nelle regioni che questo amministra? Non so come e quando si uscirà da questo incubo. So con certezza che non sarà per merito di certe “onorevoli” né di giornalisti servizievoli, che ci salveremo