All’Anpal il record mondiale di precariato
Lettere I precari dell’Anpal scrivono a Di Maio: il paradosso dei precari che aiutano i poveri a trovare un lavoro e, alla fine, perdono anche loro il lavoro
I precari dell’agenzia nazionale delle politiche attive del lavoro (Anpal) sono oggi 654, già in 13 hanno perso il lavoro il primo giugno. Altri sei a maggio. Vivono in un paradosso: aiuteranno i percettori del cosiddetto “reddito di cittadinanza” a trovare un lavoro ma, alla fine, saranno loro a perderlo. La loro protesta dura da mesi. Ora scrivono al vicepremier ministro del lavoro e sviluppo Di Maio. Giovedì faranno di nuovo sciopero e manifesteranno davanti al ministero dello sviluppo a Roma.
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Egregio Ministro Luigi Di Maio,
a seguito delle diverse richieste di incontro inviate dal Coordinamento nazionale precari Anpal Servizi negli ultimi mesi, Le chiediamo nuovamente un urgente incontro riguardante le scadenze contrattuali di alcuni lavoratori, nonché, rispetto alla necessità di avviare urgentemente un piano di stabilizzazione per i circa 654 precari dell’azienda.
Proprio oggi, mentre Le scriviamo, 13 lavoratori con contratto a tempo determinato sono scaduti. La stessa sorte è capitata ad altri 6 lavoratori nei mesi scorsi. A tutti costoro il Presidente Parisi non ha trovato nessuna soluzione.
Come saprà, nell’ultimo anno, la comunità professionale di Anpal Servizi ha animato una articolata mobilitazione, con scioperi e presidi sotto il suo Ministero e presso le sedi aziendali. Tutti gli incontri istituzionali che abbiamo ottenuto negli ultimi mesi non hanno prodotto nessun risultato, nonostante le tante promesse. Tale quadro si è, poi, drammaticamente complicato alla luce della chiusura di dialogo da parte del Presidente Parisi, che ha imposto uno stile decisionista poco attento alla cura delle relazioni industriali.
E’ persino inutile ricordarLe, che ieri, sono stati appena pubblicati gli elenchi dei candidati ammessi al concorso per navigator. Tutto questo è accaduto proprio mentre l’azienda non trovava nessuna soluzione per i colleghi e le colleghe in scadenza, quasi a voler celare sul piano mediatico gli esuberi prodotti a causa degli effetti collaterali del Decreto Dignità. Lo ripetiamo da mesi: senza il superamento del precariato strutturale in Anpal Servizi, gli operatori, da personale specializzato nelle politiche attive e nella ricollocazione, si stanno trasformando in soggetti da ricollocare.
Inoltre, ciò che si sta configurando è un vero e proprio paradosso; ovvero, in attesa che i 3000 navigator vengano contrattualizzati in Anpal Servizi e visto che i Centri per l’Impiego sono attualmente sottodimensionati, sarà proprio il personale precario che dovrà garantire l’avvio sui singoli territori dell’assistenza tecnica e delle azioni previste per l’implementazione del Reddito di Cittadinanza.
Ma quando un sistema è basato sulla precarietà dei diritti degli operatori, non può che produrre una precarietà dei servizi per gli utenti. Una circostanza che vanifica il Suo obiettivo, relativo al potenziamento dei servizi per il lavoro e del welfare.
Pertanto, il funzionamento di Anpal Servizi, anche a fronte dei compiti assegnati all’Azienda nell’ambito del Reddito di Cittadinanza, non può prescindere dalla valorizzazione delle competenze strategiche di tutto il suo personale. In particolare, del personale precario, per il quale si richiedere l’avvio immediato di un processo di stabilizzazione prima dell’ingresso dei 3000 navigator. Le facciamo presente che con l’’assunzione dei nuovi collaboratori, si giungerebbe ad avere un organico composto da circa il 90% di personale assunto a termine e con contratti di collaborazione.
Siamo consapevoli che le risorse economiche a sostegno di tale processo sono facilmente reperibili: il personale a tempo determinato è già allocato economicamente sulle progettualità del PON SPAO, e quindi non necessita di stanziamenti specifici; per il personale in collaborazione le risorse sono reperibili sui risparmi di spesa del Reddito di Cittadinanza e sui 25 milioni assegnati ad Anpal per le spese di funzionamento del Reddito di Cittadinanza, per i quali ancora non è stato definito l’utilizzo.
Inoltre, Le rappresentiamo le preoccupazioni e le perplessità relative alla procedura selettiva pubblica per il conferimento dei 3000 nuovi incarichi di collaborazione (navigator), recentemente avviata.
Nell’Avviso, infatti, per l’attivazione dei contratti si fa esplicito riferimento all’applicazione dell’Accordo quadro sulle collaborazioni sottoscritto nel 2015 dalle organizzazioni confederali. Un accordo, che ha consentito ad Anpal Servizi di assumere collaboratori in deroga al D.Lgs n.81/2015, e che nasceva in un contesto segnato da un organico e da esigenze organizzative diverse da quelle attuali. Dal momento che il precedente Accordo del 2015 ha esaurito i propri effetti derogatori dal punto di vista sostanziale, dato l’evidente mutamento dell’assetto organizzativo dell’azienda, occorrerà necessariamente stipulare un nuovo Accordo. Ma qualsiasi negoziato non potrà partire senza l’avvio delle stabilizzazione del personale precario.
I lavoratori di Anpal Servizi hanno avviato, dal 30 al 6 giugno, una settimana di mobilitazione su tutto il territorio nazionale. Giovedì 6 giugno si svolgerà uno sciopero per l’intera giornata ed è stato convocato un presidio nazionale dalle 10:00 alle 14:00 sotto la sede del Ministero dello Sviluppo Economico.
Chiediamo quindi che venga convocato con urgenza un tavolo di confronto presso il Ministero con la Sua partecipazione.