Roma chiede un regolamento per la gestione condivisa dei beni comuni
Lettere L’Aula Giulio Cesare approvi quanto proposto da 186 associazioni e firmato da 15mila romani Roma non è solo pronta, ma ha urgente bisogno di un Regolamento per la gestione condivisa dei […]
L’Aula Giulio Cesare approvi quanto proposto da 186 associazioni e firmato da 15mila romani
Roma non è solo pronta, ma ha urgente bisogno di un Regolamento per la gestione condivisa dei Beni comuni che permetta ai tanti i cittadini attivi di non essere più soli ma di vedere finalmente al loro fianco un’Amministrazione attiva e attenta.
È quanto potrebbe accadere a giorni con la ricalendarizzazione della delibera popolare dopo lo storico pareggio (20 a 20) ottenuto nella virtuale aula Giulio Cesare lo scorso 15 ottobre in cui la maggioranza 5 Stelle si è astenuta dal voto e tutta la minoranza, all’unanimità, ha, invece, votato positivamente.
Al voto di ottobre, con l’obiettivo di meglio chiarire i dubbi dei 5 Stelle è, inoltre seguito, un incontro (sempre online) voluto dalla Coalizione e dal presidente De Vito, uno dei tre voti che si è differenziato dal gruppo 5 Stelle, con la stessa maggioranza capitolina, presieduta dal Presidente dell’Assemblea, e a cui hanno partecipato il Presidente della Commissione Patrimonio Ardu e l’Assessora Vivarelli, ma anche gli Assessori ai Beni Comuni del Comune di Torino e Latina che hanno portato le rispettive testimonianze anche in tema di immobili. E che ringraziamo per la loro disponibilità.
Un incontro risolutivo, nel quale non solo è stato ampiamente spiegata la validità, a vari livelli, giuridica e legislativa del Regolamento proposto, ma anche come, per definizione, per Beni Comuni non si possono intendere solo le aree verdi e come siano state superare le criticità derivanti da un percorso totalmente nuovo che necessita di formazione, non solo ai cittadini, ma anche alla stessa Amministrazione.
Un incontro chiarificatore dei vantaggi che questa delibera può portare al Comune e ai cittadini, ma che, a quanto sostenuto dal Presidente della Commissione Patrimonio Ardu, Roma non solo non è pronta, ma che, al massimo la nostra proposta è applicabile solo ad alcune aree verdi.
Vogliamo dirlo con orgoglio e chiarezza: questa volta, e per la prima volta, dopo una consultazione degli aderenti e simpatizzanti della Coalizione e ad un voto unanime, ci rifiutiamo di sederci nuovamente ad un tavolino con la maggioranza capitolina che, ancora una volta, ha dimostrato non solo di non saper ascoltare i propri cittadini, ma ha anche come obiettivo solo quello di eliminare il tema degli immobili dai beni comuni.
Una scelta per tutta la Coalizione inaccettabile, che non solo offende la cittadinanza attiva ma che tenta di nascondere anche il ruolo che oggi i tanti cittadini e le tante cittadine hanno a Roma. Una città certamente complessa, ma il cui tessuto sociale, è bene ricordarlo, oggi si regge in piedi grazie solo alla volontà e caparbietà delle decine e decine, centinaia di romani (e non) che non ci stanno più a vivere in una città non governata. Un esempio su tutti è la pandemia che stiamo attraversando a causa del COVID-19, dove famiglie intere sono sostenute grazie al volontariato, e da chi, da mesi, si sta mettendo al servizio del prossimo rischiando la propria vita per non lasciare nessuno indietro mettendo al primo posto la salute pubblica spesso con pochi mezzi e strutture idonee. Cittadini e cittadine che si mobilitano per portare la spesa a persone in difficoltà, per la raccolta alimentare e di fondi, per allestire drive in per i secondi tamponi, e tanto, ma proprio tanto altro.
Con altrettanta chiarezza diciamo che noi non molliamo. E non accetteremo scuse. Neanche su presunti pareri negativi mai arrivati, come quello del Segretariato generale di cui hanno parlato De Vito e Ardu e che, al contrario, sostiene, invece, di trovare modalità per far convivere i due regolamenti, quello sui beni comuni e quello sugli immobili. Su questo punto invitiamo tutti i Consiglieri a leggere con la dovuta obiettività quanto scrive il Segretariato, e di votare a favore di uno strumento ormai indispensabile per la cura condivisa dei beni comuni a Roma. Il tempo per un’applicazione mirata c’è e ne siamo convinti.