Lettere

Un giardino per Lidia

Lettere Quando abbiamo appreso che Lidia Menapace era passata oltre, ci ha preso un grande magone. Subito – noi che l’abbiamo conosciuta, ne abbiamo appreso gli insegnamenti sulle differenze di genere, […]

Pubblicato quasi 4 anni fa

Quando abbiamo appreso che Lidia Menapace era passata oltre, ci ha preso un grande magone. Subito – noi che l’abbiamo conosciuta, ne abbiamo appreso gli insegnamenti sulle differenze di genere, sulle grandi contraddizioni sociali – abbiamo pensato di fare qualcosa. C’era un giardino all’Appio, Via Cesare Baronio capolinea 628, nel 2003 (è lontano?) gli Scout Agesci del 112 vi piantarono una tenda della Pace, contro le guerre in corso. Partecipò attivamente l’allora Appio Social Forum, che riuniva tante e tante di noi. Lidia è stata una grande pacifista. Una comunista, una Partigiana, femminista.

Allora abbiamo pensato di creare un gruppo per renderle omaggio in quel giardino disadorno e che meritava un nome. Prima chiamata ce l’ha fatta Erica Battaglia, assieme a Andrea Ziccaro. Senza mettere sigle davanti. La sezione Anpi Appio ha raccolto la proposta, subito, di raccogliere le firme su Change.org e la petizione è partita. Unanime l’adesione di tutti i referenti del Coordinamento unitario antifascista antirazzista del VII Municipio. Adesioni importanti sono quelle dell’Assessora alla cultura del VII Municipio, di Luciana Castellina, di Maurizio Acerbo, della CGIL Roma Sud, di tante e tanti compagn@ di strada.

Stanno partendo le mozioni in Municipio e al Campidoglio sulla base della nostra petizione. Ringraziamo i gruppi consiliari antifascisti che raccolgono la proposta. Grazie alle persone e alle associazioni, ai partiti, ai sindacati che si prodigano per questa iniziativa. Grazie a quasi mille sottoscrizioni finora in poche ore, vogliamo raddoppiare. Anche se l’obiettivo è già raggiunto, il giardino della Pace a via Cesare Baronio. Anzi, il giardino della Staffetta Partigiana, femminista, comunista, cattolica, pacifista. Il Giardino Lidia Menapace, che sia luogo di incontro per tutte e per tutti.