Una lettera di augurio ai giovani
Lettere Carissimi ragazzi, negli ultimi venticinque anni della mia vita sono stato nelle aule scolastiche di quasi tutte le regioni d’Italia, dalle Alpi alla mia amatissima Sicilia. Guidato dal mio maestro […]
Carissimi ragazzi, negli ultimi venticinque anni della mia vita sono stato nelle aule scolastiche di quasi tutte le regioni d’Italia, dalle Alpi alla mia amatissima Sicilia. Guidato dal mio maestro Antonino Caponnetto, ho accettato, pervaso da non pochi dubbi, l’invito, che mi proveniva dai vostri docenti, ma soprattutto, direttamente da voi. Sono venuto e continuerò a venire nelle vostre scuole per parlarvi di legalità, di mafie, di corruzione, di terrorismo e di tantissimi altri argomenti.
Ho sempre avuto il timore che la pochissima differenza di età tra me e voi potesse essere un ostacolo ai nostri confronti. Mi avete, invece, dimostrato il contrario, ascoltandomi in religioso silenzio e al contempo insegnandomi tantissimo. Ricordo che in Università le lezioni duravano per una o due ore ma trascorrevano come fossero pochi minuti sempre ricche di dibattiti e di confronti. Non potrò mai dimenticare l’espressione attenta e assorta dei vostri volti e le lettere che mi avete scritto dopo i nostri incontri. Le custodisco meticolosamente nei cassetti della mia libreria e, ogni volta che ne leggo qualcuna, mi rendo conto che il rapporto con voi è sempre indimenticabile e straordinario. Grazie ai nostri incontri ho potuto portare nei vostri cuori e nelle vostre menti, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Pippo Fava, Peppino Impastato, il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e tantissimi altri uomini che per la legalità hanno donato la loro vita.
Per il tempo in cui sono con voi mi sento come se stessi vivendo ogni volta il momento più intenso e più bello della vita. Sento forte il dovere morale di starvi accanto mettendo a vostra disposizione la mia modestissima esperienza nel ricordo delle mie fortunate passate esperienze.
Conosco e giustifico la vostra sfiducia nel far fronte a problemi che sono superiori alle vostre possibilità tuttavia vi esorto a reagire e lottare per i vostri diritti e per i vostri ideali. Non mi stancherò mai di ripetervi che il vostro primo dovere è la consapevolezza di voi stessi e del mondo che vi circonda. Ricercate sempre la verità e lottate affinché essa prevalga sulle ingiustizie.
La vita è una esperienza unica, irripetibile e straordinaria che va vissuta in profondità traendo anche dalle personalità di cui vi parlo sempre gli spunti per vivere, per lottare e per vincere le difficoltà di ogni giorno. Ho cercato sempre di affrontare la vita con entusiasmo e fiducia nel prossimo, anche se devo confessarvi che questa fiducia è stata messa, tantissime volte, a dura prova. Nonostante ciò continuo nel mio cammino.
Oggi purtroppo assistiamo ad un mondo dove l’odio è sempre più forte e dove il denaro regna sovrano su tutto e su tutti. In nome di un pezzo di carta si uccidono bambini innocenti e milioni di uomini e donne. La nostra Nazione è sempre più pervasa da mafie, corruzione ed evasione fiscale. Antonino Caponnetto, per rincuorarmi in qualche mio momento di sconforto, mi diceva spesso: «quando alzi gli occhi e guardi il cielo pensa che devi impegnarti ancora una volta verso il bene e contro il male, mantenendo intatta la tua fede nel prossimo». E questo chiedo a voi carissimi ragazzi: un atteggiamento ottimista e volitivo che sono certo vi aiuterà in tutti i momenti difficili della vostra vita. Siete la nostra ultima speranza per un mondo migliore e per questo avete l’obbligo di impegnarvi con pervicacia nell’affrontare le prove che la vita vi sottoporrà.
Vi ho sempre ricordato il motto di don Lorenzo Milani: «Io mi impegno», questo perché sono sempre stato sicuro che l’impegno individuale sia lo stimolo più potente che permette di superare anche gli ostacoli più difficili.
Carissimi ragazzi, vivete la vostra esistenza partecipando attivamente e non assistendo passivamente agli eventi che accadono intorno a voi. Impegnatevi con forza, abbiate fiducia in voi stessi e ispiratevi agli esempi positivi che fortunatamente abbiamo nella nostra amata Italia. Vi sono accanto e vi voglio bene tutti.
A nome della Scuola di Legalità che dirigo e nel ricordo di don Giuseppe Diana vi auguro un buon Natale e un sereno e proficuo nuovo anno.
Vincenzo Musacchio è Direttore della Scuola di Legalità «don Peppe Diana» di Roma e del Molise