Valditara senza Vergogna
Lettere Il ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara rompe il silenzio, sui fatti di Firenze per censurare la dirigente scolastica, che ha osato spiegare agli studenti del suo istituto quale sia il […]
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara rompe il silenzio, sui fatti di Firenze per censurare la dirigente scolastica, che ha osato spiegare agli studenti del suo istituto quale sia il contesto in cui sono avvenuti. Valditara pensa forse, come gran parte del governo di cui fa parte, che la Costituzione del 1948, nata dalla resistenza al nazi-fascismo, non sia mai stata realizzata, che la Repubblica di Salò non sia mai stata sconfitta, che “libro e moschetto” non sia il residuo di una fase storica, che dovrebbe ancora oggi offendere chi accede al Parlamento italiano. Eppure per diventare ministro, Valditara ha dovuto giurare proprio su quel testo a cui si è ispirata la Dirigente Scolastica del liceo Leonardo da Vinci di Firenze, per denunciare l’aggressione squadrista subita da alcuni studenti davanti al loro istituto e il contesto in cui è avvenuta, favorito dalla tolleranza verso manifestazioni neofasciste.
Il mondo della scuola è forse l’ultima trincea contro la totale distruzione di una Costituzione, che ha messo in imbarazzo governi di centrodestra e di centrosinistra nel praticare politiche di attacco ai diritti fondamentali, che vi sono sanciti. E’ evidente che un governo, con ministri e sottosegretari che di fatto non hanno rinnegato un passato legato a formazioni neofasciste o che in diverse occasioni hanno fatto affermazioni razziste, non tolleri la riaffermazione di principi e pratiche democratiche, specialmente
quando hanno una funzione pedagogica.
La Scuola è ancora un’istituzione democratica e il ministro, che la governa oggi, dovrebbe rendersi conto di avere di fronte una realtà con la quale fare i conti e non una caserma fatta di plotoni da mettere in riga. Rifondazione Comunista, che ha sempre difeso la Scuola della Costituzione, non esprime soltanto solidarietà alla dirigente Annalisa Savino di Firenze, come agli studenti colpiti dall’aggressione fascista, ma è pronta alla mobilitazione per difenderne la libera espressione contro lo squadrismo e l’ideologia che lo sostiene.
*Responsabile Scuola Università Ricerca PRC/SE