Volontari della Papa Giovanni aggrediti in Palestina
Lettere Martedì 7 marzo alcuni volontari di Operazione Colomba, il Corpo di Pace della Comunità Papa Giovanni XXIII, sono stati aggrediti da parte di coloni israeliani durante un’azione di monitoraggio dei diritti […]
Martedì 7 marzo alcuni volontari di Operazione Colomba, il Corpo di Pace della Comunità Papa Giovanni XXIII, sono stati aggrediti da parte di coloni israeliani durante un’azione di monitoraggio dei diritti umani nei pressi del villaggio palestinese di Tuba, nell’area di Masafer Yatta, nel sud della Cisgiordania. Nel corso dell’aggressione un’attivista di nazionalità statunitense è stata colpita alla testa con un bastone riportando un trauma cranico con emorragia interna e la perforazione del timpano sinistro. Portata in ospedale è stata dimessa il giorno seguente. Ieri gli attivisti sono andati a sporgere denuncia presso la polizia israeliana.
«Eravamo vicino al villaggio di Tuba per monitorare che non ci fossero incidenti, in quanto con l’inizio della stagione pastorizia i coloni portano i greggi a pascolare nelle terre di proprietà palestinese. – racconta S. volontario italiano – Improvvisamente tre coloni, mascherati in volto, sono usciti dall’avamposto di Havat Ma’on – illegale anche per la legge israeliana – correndo con mazze di ferro verso di me e lanciandomi pietre. Mentre scappavo, un altro colono che stava pascolando lì vicino con una bimba ha raggiunto la mia collega, una donna sessantenne nord-americana, e l’ha colpita alla testa. Infine si sono allontanati».
L’area di Masafer Yatta, nella parte meridionale della Cisgiordania, si trova sotto completo controllo militare e amministrativo israeliano e comprende una quindicina di villaggi palestinesi, circondati da numerosi insediamenti ed avamposti israeliani. In particolare da questi ultimi provengono le continue violenze, provocazioni e attacchi diretti ai danni della popolazione e delle proprietà palestinesi come case, terreni, greggi. Inoltre, dal 4 maggio 2022, sulla zona di Masafer Yatta pende la sentenza dell’Alta Corte israeliana che autorizza definitivamente l’esercito israeliano all’evacuazione totale della zona. La decisione causerà lo sfollamento di più di 1.300 palestinesi dall’area, risultando così come una delle più grandi espulsioni effettuate da Israele dal 1967.
Da quasi vent’anni Operazione Colomba è presente nell’area con l’obiettivo di proteggere la popolazione civile palestinese dalle violenze dei coloni israeliani, accompagnando i pastori e i contadini palestinesi nelle attività quotidiane nei loro terreni, di monitorare le violazioni dei Diritti Umani causate dalla perdurante occupazione militare da parte dell’esercito israeliano e di sostenere la resistenza nonviolenta della comunità locale palestinese.
«A pochi giorni dalla visita ufficiale in Italia del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu – spiega Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità di don Benzi – chiediamo alle autorità italiane di intraprendere tutte le azioni possibili per porre fine alla violenza dei coloni israeliani, bloccare l’espansione degli insediamenti in Palestina e lavorare per una giusta e duratura Pace».