Visioni

L’evoluzione di Kendrick Lamar

L’evoluzione di Kendrick LamarKendrick Lamar

Note sparse Torna l'artista afroamericano che ha rinnovato la scena dell'hip hop, con il nuovo «Damn.» che si muove però su strade più tradizionali. Tra gli ospiti anche Rihanna e gli U2

Non lasciate che mi dimentichino. Vorrei essere me stesso. In due frasi è concentrato tutto il percorso artistico di Kendrick Lamar, dal precedente To Pimp a Butterfly al nuovo Damn. Il jazz e il funk, il pianoforte e i sassofoni: via in un solo colpo. Lamar si è liberato di tutte quelle scelte estetiche che popolavano il suo precedente lavoro e ne avevano sancito il successo. Era tutto troppo: eccessiva la ricerca ossessiva a possibili connessioni con la musica nera degli anni settanta, alle sonorità che aveva scoperto grazie a collaboratori come Thundercat e Kamasi Washington e che aveva assimilato...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi