Visioni
L’evoluzione di Kendrick Lamar
Note sparse Torna l'artista afroamericano che ha rinnovato la scena dell'hip hop, con il nuovo «Damn.» che si muove però su strade più tradizionali. Tra gli ospiti anche Rihanna e gli U2
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Note sparse Torna l'artista afroamericano che ha rinnovato la scena dell'hip hop, con il nuovo «Damn.» che si muove però su strade più tradizionali. Tra gli ospiti anche Rihanna e gli U2
Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 26 aprile 2017Edizione 26.04.2017
Non lasciate che mi dimentichino. Vorrei essere me stesso. In due frasi è concentrato tutto il percorso artistico di Kendrick Lamar, dal precedente To Pimp a Butterfly al nuovo Damn. Il jazz e il funk, il pianoforte e i sassofoni: via in un solo colpo. Lamar si è liberato di tutte quelle scelte estetiche che popolavano il suo precedente lavoro e ne avevano sancito il successo. Era tutto troppo: eccessiva la ricerca ossessiva a possibili connessioni con la musica nera degli anni settanta, alle sonorità che aveva scoperto grazie a collaboratori come Thundercat e Kamasi Washington e che aveva assimilato...