Europa
L’harakiri di Andrea Agnelli, svendere il diritto sportivo
Colpo di Stadio La gestione fallimentare del progetto del capo Juve conferma il motto familiare: i soldi davanti a tutto. «Il calcio non è più un gioco», ha detto in un’intervista alla «sua» Repubblica. È l’apice di una deriva partita dalla rivalutazione del periodo Moggi e degli scudetti contestati «sul campo»
Il presidente della Juventus Andrea Agnelli – Foto LaPresse
Colpo di Stadio La gestione fallimentare del progetto del capo Juve conferma il motto familiare: i soldi davanti a tutto. «Il calcio non è più un gioco», ha detto in un’intervista alla «sua» Repubblica. È l’apice di una deriva partita dalla rivalutazione del periodo Moggi e degli scudetti contestati «sul campo»
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 22 aprile 2021
«Il calcio non è più un gioco ma un comparto industriale». «Nei quarti di Champions abbiamo tutte le squadre che dovevano essere lì (la Juve è stata eliminata negli ottavi dal piccolo Porto, ndr)». «L’ambizione delle “piccole” è legittima ma dall’altra parte abbiamo una statistica lunga un secolo». L’improvvida e comica intervista al direttore di famiglia – Maurizio Molinari, ora a Repubblica – di Andrea Agnelli sarà portata nelle scuole di giornalismo e di autolesionismo. Rende bene il contesto in cui è nata la SuperLeague del calcio durata meno della piena occupazione a Pomigliano. Andrea Agnelli è diventato presidente della...