Internazionale
Libano, l’ingegneria finanziaria del governatore-zar
Banque du Liban Riad Salameh e Rafik Hariri artefici di politiche neoliberiste che hanno impoverito e indebitato il paese dei cedri che ora vive una grave crisi economica e finanziaria
Una filiale della Bank of Beirut – Ap
Banque du Liban Riad Salameh e Rafik Hariri artefici di politiche neoliberiste che hanno impoverito e indebitato il paese dei cedri che ora vive una grave crisi economica e finanziaria
Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 4 settembre 2020
La Banque du Liban, la Banca centrale libanese (Bcl), farà ciò che è necessario per far avanzare i colloqui in stallo tra il Fondo monetario internazionale e il governo in via di formazione. Assicura inoltre che non metterà fine al tasso di cambio doppio che frena, in parte, l’impennata dei prezzi dei beni essenziali. Usando il tono del buon padre di famiglia, Riad Salameh, governatore da 27 anni della Bcl, qualche giorno fa, in una intervista, è apparso insolitamente comunicativo e disposto a contribuire alle ricette che dovranno essere adottate per rimettere in piedi un paese sommerso dal debito pubblico...