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Liberismo e diseguaglianze

Nuova finanza pubblica Un paese sotto tutela economica e politica, prima ancora di uscire formalmente dalla crisi già annuncia le proprie ricette su come ripartire aderendo alle peggiori logiche di mercato. Si decide nuovamente di puntare sulle imprese e sui più ricchi, riducendogli il loro carico fiscale

Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 13 settembre 2014
Dal testo dell’economista francese Thomas Piketty (Le capital au XXIe siècle) a quello più recente dell’indiano Sharit K. Bhowmik (The state of labor. The global financial crisis), diversi libri negli ultimi anni hanno considerato le disuguaglianze affermatesi con il neoliberismo la principale causa della crisi. L’argomento scatena spesso precisazioni e polemiche, ma se può essere per certi versi controverso considerare le diseguaglianze la principale causa dell’attuale crisi, non si può negare che con quest’ultima le diseguaglianze aumentino. Eppure passando dal dibattito accademico-scientifico alla prassi politico-economica ciò che si va riaffermando ha un carattere ben più perentorio e unilaterale. In Grecia,...

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