Internazionale
Libia, rapiti 16 operai. E Bengasi è una città fantasma
Libia Ad aggravare il muro contro muro tra militari e islamisti, ieri il generale Khalifa Haftar, epigono del presidente egiziano al-Sisi, ha prestato giuramento sulla nave-parlamento di Tobruk in Cirenaica
"Ribelli" libici – Reuters
Libia Ad aggravare il muro contro muro tra militari e islamisti, ieri il generale Khalifa Haftar, epigono del presidente egiziano al-Sisi, ha prestato giuramento sulla nave-parlamento di Tobruk in Cirenaica
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 10 marzo 2015
Non si placa il dramma dei sequestri in Libia. 16 operai, 9 europei, cittadini austriaci e cechi, insieme a 7 africani e filippini sono stati rapiti dopo un attacco al campo petrolifero di al-Ghani, 700 chilometri a Sud-est di Tripoli. Secondo l’esercito pro-Haftar, 8 guardie sarebbero state decapitate nell’attacco. Il militare ha riferito anche di un lavoratore morto di infarto per aver assistito alle brutali decapitazioni. La fonte, ripresa dai media locali, ha assicurato che i lavoratori sequestrati non sono rimasti feriti nell’assalto. Gli operai stranieri sono sempre stati nel mirino dei contrabbandieri libici negli ultimi anni. Non solo, i...