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L’ibrida identità di Tapahonso: il canto non-pittoresco della nazione navajo

L’ibrida identità di Tapahonso: il canto non-pittoresco della nazione navajoLuci Tapahonso

Poesie e racconti «Sáanii Dahataal. Le donne cantano» di Luci Tapahonso (per la prima volta in italiano) mostra come si può aderire alla realtà tribale senza l’«esotizzante»

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 20 aprile 2014
Nel maggio dello scorso anno Luci Tapahonso è stata insignita della carica, appena istituita, di Poet Laureate della nazione navajo. Le ragioni di questo riconoscimento emergono in tutta evidenza dalla lettura della raccolta di poesie e racconti Sáanii Dahataal. Le donne cantano, (ben) tradotta e curata da Silvia Mancini, e uscita nella collana «Crossroads» dell’editrice Quattroventi di Urbino (euro 18,00). Attraversando la geografia polverosa e quasi per nulla pittoresca della riserva – se non fosse per qualche improvvisa epifania, per esempio accesa da «minuscoli corpi di luce» sorpresi a illuminare con la loro «magia» il momento che «precede l’alba grigia»...

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