Lavoro

Monselice, licenziate dalla coop perché protestano

Monselice, licenziate dalla coop perché protestanoLe lavoratrici di Monselice cercano di riscaldarsi al presidio. In basso, all'interno dell'articolo, la plastica raccolta in speciali ecoballe

24 magrebine raccolgono la plastica tra i rifiuti per il riciclo: dicono no al taglio dei salari e subito vengono fatte decadere come socie. Dietro la facciata della «green economy» si nasconde una realtà di sfruttamento e pochi diritti: «Arriviamo a fatica a fine mese». La mobilitazione con Adl Cobas Padova. 24 maghrebine raccolgono la plastica tra i rifiuti per il riciclo: dicono no al taglio dei salari e decadono come socie

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 9 gennaio 2016
Ernesto MilanesiMONSELICE (PADOVA)
Ancora «schiave della monnezza» proprio come nel 2008 alla Star Reciclyng nella zona industriale di Padova. Di nuovo donne marocchine, piegate otto ore sui rifiuti a caccia della plastica riciclabile. Sempre lavoro “coop”, l’anticamera del Jobs Act, in un capannone grigio a San Bortolo, periferia di Monselice, angolo al confine con l’eterna depressione del Polesine. «Sono stata licenziata soltanto per avere difeso un mio diritto», sintetizza Lubna Belhouidue, 34 anni con un figlio di 11. Da dieci anni si guadagna da vivere alla Nek, trasformando le gigantesche “torri” di materiale indistinto che campeggiano nel cortile. Devono diventare come le mega-balle...

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