Alias Domenica
Licini, la delicatezza del tormento
A Venezia, Fondazione Guggenheim, "Osvaldo Licini. Che un vento di follia totale mi sollevi", a cura di Luca Massimo Barbero Un inquieto «oltre» di marca leopardiana vibra nel percorso multifase di Osvaldo Licini: che viene presentato con equilibrio e pochi mirati confronti
Osvaldo Licini, "Ritratto di Nanny", 1926, Ascoli Piceno, Galleria d’Arte Contemporanea Osvaldo Licini, foto Domenico Oddi
A Venezia, Fondazione Guggenheim, "Osvaldo Licini. Che un vento di follia totale mi sollevi", a cura di Luca Massimo Barbero Un inquieto «oltre» di marca leopardiana vibra nel percorso multifase di Osvaldo Licini: che viene presentato con equilibrio e pochi mirati confronti
Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 16 dicembre 2018
Giuseppe FrangiVENEZIA
In una piccola tela del 1927 intitolata Paesaggio fantastico Osvaldo Licini ci ha regalato un proprio sorprendente alter ego: si tratta di un grande capro, visto di spalle, dall’aspetto quasi regale. È alto più delle montagne verso le quali sta puntando lo sguardo, e con la curva delle sue corna disegna un altro paesaggio, appunto fantastico, esattamente rovesciato rispetto a quello che ha di fronte. Il capro-Licini scruta, contempla, e certamente vede cose che vanno ben al di là di quelle montagne. Soprattutto fa sua quella linea invariabilmente curva del paesaggio o delle corna che agli occhi dell’artista marchigiano è...