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L’idea più pericolosa dei padri di AI è che non ci sia via di scampo
Le macchine estraggono modelli statistici dalle grandi basi dati di testi e immagini costruite da noi. Basterebbe proibirgli di usare i nostri contenuti per addestrarsi
Le macchine estraggono modelli statistici dalle grandi basi dati di testi e immagini costruite da noi. Basterebbe proibirgli di usare i nostri contenuti per addestrarsi
Pubblicato più di un anno faEdizione del 4 maggio 2023
Nel 2018 il Turing Award, una specie di Nobel dell’informatica, fu attribuito ai tre pionieri delle reti neurali, Yoshua Bengio, Geoffrey Hinton, Yann LeCun, per il loro contributo all’intelligenza artificiale. Era il punto di svolta che sanciva il successo del lavoro che anni prima aveva segnato l’origine di una nuova stagione di successi dovuta alle tecniche di deep learning. I risultati spaziavano dal riconoscimento di immagini a quello dei volti, dai dispositivi a guida autonoma ai robot della logistica, dagli assistenti digitali ai large language model come ChatGPT e Bard (Google). Dopo il successo dell’IA generativa Yoshua Bengio è stato...