Cultura

L’identità prigioniera delle opere d’arte

L’identità prigioniera delle opere d’arteUn particolare da «Ritratto di signora» di Gustav Klimt. Il dipinto, rubato nel 1997, è stato ritrovato casualmente lo scorso dicembre

Cultura a rischio «Capolavori rubati» di Luca Nannipieri, per Skira. Un itinerario tra i più celebri saccheggi di gallerie e musei. Dopo le razzie di Napoleone e Hitler, il contrabbando odierno è il più proficuo tra i commerci criminali. Un quesito accompagna il volume: come cambia l’immagine di un capolavoro dopo la sua scomparsa? Il «mito» della Gioconda è sorto anche grazie al furto dal Louvre nel 1911

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 16 febbraio 2020
Su queste pagine si è già dato conto della svendita di molti capolavori italiani, migrati all’estero fin dal Settecento (lo spunto lo aveva dato il libro di Fabio Isman, L’Italia dell’arte venduta, edito dal Mulino). Ci sono però anche quelli – moltissimi – sottratti in modo illecito, razziati o rapiti. Che fine hanno fatto? Capolavori rubati, il volume di Luca Nannipieri (Skira, pp.173, euro 19), riprende il discorso, importantissimo, delle vicende di transizione delle opere d’arte, che ne segnano il destino. E imbastisce un ragionamento sull’identità artistica, su quanto non appartenga a una sfera separata dalla vita, ma sia una...

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