Cultura
Lidia Curti, nello sconfinare di corpi e linguaggi
Ritratti Addio alla critica femminista, anglista e intellettuale napoletana. Nella sua produzione ha perseguito, anticipandola, una pratica di cui oggi si parla come «intersezione», un atteggiamento dello spirito che ispira i suoi molti studi su donne e scrittura
Louise Bourgeois, «10 am is When You Come to Me», 2006; accanto, Lidia Curti
Ritratti Addio alla critica femminista, anglista e intellettuale napoletana. Nella sua produzione ha perseguito, anticipandola, una pratica di cui oggi si parla come «intersezione», un atteggiamento dello spirito che ispira i suoi molti studi su donne e scrittura
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 23 aprile 2021
Era sempre un passo avanti, Lidia Curti, e ci spiazzava con la sua apertura verso il nuovo e il futuro. Non a caso aveva coordinato una ricerca sui Femminismi futuri (Iacobelli editore, 2019) che ha coinvolto intellettuali femministe collegate con l’Orientale di Napoli, dove è stata docente di Anglistica per più di quarant’anni. Ancora pochi giorni fa, in un dialogo a più voci sui recenti confronti/scontri tra vecchi e nuovi femminismi promosso dalla rivista Leggendaria, aveva dichiarato: «Ho sempre vissuto ogni nuova ondata come un’aggiunta preziosa». LIDIA CURTI ha costantemente lavorato per aprire spazi di innovazione e di dialogo al...