Visioni
«Light Music», l’ambiente sonoro di Brian Eno
Mostre Aperta al pubblico la personale romana dell’artista britannico. Come David Byrne, Eno intende il suo linguaggio visuale come una sorta di continuum della sua ricerca
Mostre Aperta al pubblico la personale romana dell’artista britannico. Come David Byrne, Eno intende il suo linguaggio visuale come una sorta di continuum della sua ricerca
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 25 maggio 2016
Teresa MacrìROMA
Il face to face con Brian Eno all’opening di Light Music, la sua personale alla Galleria Valentina Bonomo (via del Portico d’Ottavia, 13,) ha creato un bailamme di fan assetati di selfie e autografi. La sua natura discreta ha resistito poco, poi Eno si è rifugiato in un bar. Come contraddirlo. E come non attenderselo. Del resto Eno, personalità obliqua e anticonformista, ha condizionato la scena musicale e culturale fin dagli anni Settanta, inventore dell’ambient music e catalizzatore di tutta la musica sperimentale dell’epoca. Chi non ricorda il proscenio inverato dalle sue intuizioni e collaborazioni frenetiche che hanno delineato l’universo...