Alias
Lili e il vagabondo in stile Mundruczó
Intervista Intervista esclusiva al regista rivelazione del nuovo cinema ungherese ora nelle sale con «White God, Sinfonia per Hagen»
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Intervista Intervista esclusiva al regista rivelazione del nuovo cinema ungherese ora nelle sale con «White God, Sinfonia per Hagen»
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 11 aprile 2015
Si addice ai tempi presenti dove circola il sapore del sangue un film come White God del fenomenale regista ungherese Kornél Mundruczó. La sua specialità è riempire gli spazi vuoti di dinamiche incontrollabili, così fece nelle silenziose paludi di Delta, così in questa Budapest deserta dove sola circola la sorda violenza. Sarà forse la cancellazione di diritti dei recenti governi ultranazionalisti? Certamente una delle iniziative che sembra aver conquistato in questa chiave svariati paesi dell’est è stato l’abbattimento dei cani randagi, così in Romania, in Ucraina (non a caso già a suo tempo allineati con il nazifascismo e non solo...