Visioni
L’immagine omologata? Tutta colpa del marketing…
ManiFashion Dalla provocazione delle campagne di Bruce Weber ai messaggi piatti e senza stile. La pubblicità - nella moda - negli ultimi anni ha perso ogni capacità di trasgredire
Calvin Klein campagna 1983 – foto di Bruce Weber
ManiFashion Dalla provocazione delle campagne di Bruce Weber ai messaggi piatti e senza stile. La pubblicità - nella moda - negli ultimi anni ha perso ogni capacità di trasgredire
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 2 agosto 2014
Una dimostrazione che oggi la moda segue i fatti che succedono nella quotidianità anziché anticipare un futuro legato alle prospettive, com’era solita indicare insieme con altre espressioni creative, sta nella sua comunicazione pubblicitaria, che è la sua rappresentanza verso consumatori e addetti ai lavori e che, sostengono gli esperti, è passata dall’era della provocazione all’età della noia. La pubblicità della moda, come quella dei prodotti di consumo di massa, usa sempre più un linguaggio comprensibile soprattutto agli aspiranti consumatori, perché quelli abituali per acquistare non si fanno più convincere da un’immagine, ma sono mossi da motivazioni personali e personalizzate. Se...