Cultura

L’impotenza della specie

L’impotenza  della specieuna performance di Matija Ferlin, «Sad Sam» (foto di Nada Žgan)

Arnold Gehlen «L’uomo delle origini e la tarda cultura» è l’opera in cui il filosofo tedesco presenta le istituzioni come lo strumento teso a garantire la riproduzione degli umani che non possiedono nessuna specifica specializzazione come gli altri animali

Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 3 settembre 2016
L’antropologia può essere molte cose. Per esempio, un ramo delle scienze biologiche che si occupa della morfologia e della fisiologia del gruppo zoologico degli ominidi. Oggi, quando si introduce il termine, si ritiene scontato che si stia parlando di antropologia culturale nelle sua varianti strutturaliste e, soprattutto, etnografiche. In un’accezione ancora differente, l’antropologia si presenta come la parte della filosofia che si raccoglie intorno alla domanda «che cosa è l’uomo?» ponendo contestualmente la questione della sua differenza specifica rispetto agli altri animali o a esseri quali spiriti, dei, angeli, demoni. Se gli avi dell’antropologia culturale possono essere individuati in Erodoto...

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