Cultura
L’imprendibile segno del corpo
Mostre «Tattoo. Storie sulla pelle», un viaggio tra i secoli per rintracciare la biografia della scrittura fisica
Felice Beato, Facchino giapponese – Collezione Giglioli
Mostre «Tattoo. Storie sulla pelle», un viaggio tra i secoli per rintracciare la biografia della scrittura fisica
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 26 luglio 2019
Impronta magica, terapeutica, segno di appartenenza, espressione di rango sociale, ribellione al sistema dominante pagina autobiografica o fenomeno di massa, il tatuaggio ha attraversato la storia dell’umanità vivendo stagioni alterne, tra successi e cadute in disgrazia. Si va dal divieto della Bibbia a tatuarsi il dolore di un lutto o la croce cristiana, ordine cui comunque i crociati medievali trasgredivano allegramente, fino alle classificazioni di orrore ad opera di Cesare Lombroso, che associò la «scrittura fisica» alla criminalità e alla devianza. Il corpo inselvatichito, foriero di messaggi culturali e non più solo biologici, è sempre stato un soggetto imprendibile. Minaccioso...