Visioni

L’inconscio sulla maglietta assassina

L’inconscio sulla maglietta assassina

Habemus Corpus Un conto è prestare il petto a frasi scanzonate quali «Vivo nella speranza che i cinesi si comprino anche Barbara D’Urso», un altro è andare in giro con addosso frasi tipo «Meno male che non penso a voce alta»

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 18 febbraio 2020
Chissà che cosa pensano le persone quando scelgono di indossare magliette, felpe, maglioni con scritte o disegni al limite dell’autolesionismo. Un conto è prestare il petto a frasi scanzonate quali «Vivo nella speranza che i cinesi si comprino anche Barbara D’Urso», un altro è andare in giro con addosso frasi tipo «Meno male che non penso a voce alta» o «Sono già psicopatica, non posso essere anche magra». Quello che però non mi aspettavo è che una di queste sentenze comparisse anche nel bucato che due mie dirimpettaie appendono fuori dalla finestra. Premessa sulle proprietarie dello stendino. Trattasi di una...

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