Europa
«L’indipendenza non si dichiara, sono gli altri a riconoscerla»
Sul fronte del no - intervista al leader dei socialisti catalani Miquel Iceta «La Generalitat sta infrangendo tutte le leggi. È legittimo volerle cambiare, ma senza scorciatoie come fa l’indipendentismo»
Il balcone del municipio di Amer, città natale di Puigdemont; sotto Miquel Iceta – LaPresse e Massimiliano Minocri
Sul fronte del no - intervista al leader dei socialisti catalani Miquel Iceta «La Generalitat sta infrangendo tutte le leggi. È legittimo volerle cambiare, ma senza scorciatoie come fa l’indipendentismo»
Pubblicato circa 7 anni faEdizione del 1 ottobre 2017
Luca Tancredi BaroneBARCELLONA
Miquel Iceta guida i socialisti catalani (Psc) dal 2014. Ha raccolto il timone di un partito che era il secondo granaio di voti socialisti in Spagna dopo l’Andalusia nel suo periodo di maggiore crisi. È stato il primo politico spagnolo negli anni 90 a fare coming out. Come definisce quello che sta succedendo oggi? Un’importante mobilitazione della gente che vuole l’indipendenza. Il governo catalano lo chiama «referendum», ma non lo sarà. Siccome non è né legale, né con garanzie, non se ne può dedurre un mandato per l’indipendenza. Una mobilitazione tanto grande non la impressiona? A me interessano tutte...