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L’individuo sociale, questo sconosciuto

In una parola In base alle analisi sulle opinioni degli italiani contenute nel 52° Rapporto del Censis, emerge come vada inventato un altro modo di coniugare cultura e prassi. Scomparsi gli «intellettuali organici», fallite le visioni liberali e socialiste, bisognerebbe mettersi al lavoro per scegliere il meglio del pensiero filosofico e scientifico, coniugarlo con una intensa e paziente pratica politica di vicinanza e di cura rispetto alla vita quotidiana del «popolo»

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 11 dicembre 2018
Quest’anno – momento di insicurezza, paura, aggressività, eventi tragici che ci scuotono ( dal crollo del ponte di Genova alle vittime giovanissime della Lanterna azzurra) – la tradizionale analisi del Censis ha riscosso più attenzione del solito. Questo giornale non ha fatto eccezione, pubblicando analisi e commenti sul 52° Rapporto di Roberto Ciccarelli, Benedetto Vecchi, Luigi Pandolfi. È sembrata per lo più azzeccata non solo la considerazione di un diffuso e ormai incancrenito rancore che si trasforma in cattiveria, in caccia al capro espiatorio di turno (specialmente se nero e povero, diverso), ma anche l’idea di un «sovranismo psichico»: qualcosa...

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