Cultura

L’industria culturale passata al setaccio

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Saggi «La cultura che conta», un volume per il Mulino

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 12 luglio 2014
Quando, nel 1941, Paul F. Lazarsfeld interrompe l’attività di Theodor Adorno per ilPrinceton Radio Research Project si palesa, con assoluta evidenza, una sostanziale inconciliabilità tra la sociologia empirica americana e quella «ideologico-intellettuale», sviluppatasi all’interno della Scuola di Francoforte. Se lo studioso viennese, insieme ai suoi colleghi, si preoccupa di analizzare e quantificare i bisogni, gli interessi e la ricettività del pubblico radiofonico, Adorno, da par suo, propugna un’analisi critica, tesa a portare alla luce quel processo di reificazione culturale, messo in atto – nella società capitalistica statunitense – dalla radio. A determinare questa divergenza metodologica, d’altronde, vanno individuate due visioni...

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