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L’ingannevole “solitudine strategica” dell’Iran

Iran Cosa voleva dire essere Qassem Soleimani? Significava appartenere alla prima linea di un conflitto cominciato più di 40 anni fa e passato di generazione in generazione. Con tutte le sue […]

Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 9 febbraio 2020
Cosa voleva dire essere Qassem Soleimani? Significava appartenere alla prima linea di un conflitto cominciato più di 40 anni fa e passato di generazione in generazione. Con tutte le sue contraddizioni: dal dolore espresso negli oceanici funerali del generale alla rabbia popolare per l’”errore umano” che ha abbattuto con un missile il Boeing ucraino, e in mezzo la volutamente contenuta ritorsione iraniana sulle basi Usa irachene. Le cronache di inizio anno ci hanno restituito la storia drammatica di un Paese – non solo di un regime – che lotta per la sopravvivenza, oscillando da decenni tra l’affermazione nazionalista e religiosa,...

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