Cultura
L’Inghilterra torna al lavoro coatto
Primo Maggio Le misure di workfare proposte nel Regno Unito esprimono la volontà politica di esercitare un potere di controllo sulla vita in nome dell’austerità
Una workhouse inglese in epoca vittoriana
Primo Maggio Le misure di workfare proposte nel Regno Unito esprimono la volontà politica di esercitare un potere di controllo sulla vita in nome dell’austerità
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 1 maggio 2014
Da lunedì scorso i disoccupati britannici di lungo corso (200.000 persone, si stima) sono stati costretti a un salto indietro di quasi due secoli. Per continuare a percepire il sussidio di circa 90 euro alla settimana che viene loro riconosciuto dovranno sottomettersi a una delle seguenti alternative: eseguire lavori socialmente utili, seguire un corso di formazione o recarsi quotidianamente al Centro per l’impiego come puro e semplice atto di devozione. Si tratta, né più né meno, di lavoro forzato, per nulla dissimile quanto ai principi che lo ispirano, da quella famosa legge sui poveri del 1834 che, proibendo ogni altra...