Visioni
L’insostenibile zucchero del «Ciao cara»
Habemus Corpus C’è, in certi ambienti dediti in particolare al marketing e alla comunicazione, la crescente abitudine, soprattutto da parte di donne, di rivolgersi all’interlocutrice con allocuzioni tipo «Ciao cara. Certo cara. Dimmi tesoro».
Habemus Corpus C’è, in certi ambienti dediti in particolare al marketing e alla comunicazione, la crescente abitudine, soprattutto da parte di donne, di rivolgersi all’interlocutrice con allocuzioni tipo «Ciao cara. Certo cara. Dimmi tesoro».
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 8 ottobre 2019
C’è, in certi ambienti dediti in particolare al marketing e alla comunicazione, la crescente abitudine, soprattutto da parte di donne, di rivolgersi all’interlocutrice con allocuzioni tipo «Ciao cara. Certo cara. Dimmi tesoro». Sarò spinosa, ma è un modo di fare che mi mette all’istante in allarme perché puzza di insincerità e opportunismo. Mi chiedo subito che cosa si nasconda dietro quella profusione di carineria non richiesta e non necessaria. Mi sta tenendo buona? Vuole chiedere un favore scomodo? Mi sta dicendo un no addolcito? È una captatio benevolentiae? Non sto dicendo che la ruvidezza è meglio, ma che un sobrio...