Cultura
L’intelletto o ciò che sta fuori di noi
Filosofia «Averroè l’inquietante» di Jean-Baptiste Brenet, per Carocci. Una rilettura del più radicale tra gli aristotelici a partire da «Il perturbante» di Freud
Andrea di Bonaiuto, Apotesosi di San Tommaso d'Aquino
Filosofia «Averroè l’inquietante» di Jean-Baptiste Brenet, per Carocci. Una rilettura del più radicale tra gli aristotelici a partire da «Il perturbante» di Freud
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 19 luglio 2019
Un fatto e un’immagine. Cominciamo dal primo: condannate dal vescovo di Parigi le sue posizioni filosofiche (1270; 1277), Sigieri di Brabante avrà vita difficile. Pur lasciando l’insegnamento, e Parigi, una coltellata lo finisce a Orvieto. La colpa? Aver rilanciato, nel centro dell’Europa cristiana, l’aristotelismo dell’arabo Averroè – di Cordova, europeo e straniero nello stesso tempo. L’immagine. Firenze, Basilica di Santa Maria Novella: nell’affresco di Andrea di Bonaiuto, Tommaso con i piedi schiaccia gli eretici sconfitti; tra questi, Averroè. La cristianità lo vuole sconfitto, pensando al De unitate intellectus – dal domenicano redatto nel 1270. Eppure è un rimosso, familiare quanto...