Visioni

L’invenzione di una città tra banditi e canzoni

L’invenzione di una città tra banditi e canzoni – Antonio Totaro

Carlo Lizzani Una Milano con gli esordienti Dario Fo e Franca Rame, Jannacci al bar Giamaica, gialli e rapine

Pubblicato circa 11 anni faEdizione del 6 ottobre 2013
Carlo Lizzani non era di Milano, ma a Milano ha lasciato un segno profondo e di questa città ha colto momenti fondamentali. A partire da Svegliati e uccidi anche se poi tutti ricordano Banditi a Milano. Anno fatidico, il 1968, l’anno precedente la banda Cavallero aveva colpito l’immaginario e la realtà. Lizzani, da sempre politicamente schierato affronta la questione della banda composta da Donato Lopez, disoccupato figlio di un operaio del sud emigrato a Torino, Adriano Rovoletto, apprendista falegname ex partigiano, Sante Notarnicola immigrato al Nord, tra le tante ex attività, ex segretario della Federazione giovani comunisti di Biella, infine...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi