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L’invisibile «teorema Corbyn»

Da Londra a Teheran Dopo l’attentato a Manchester, Jeremy Corbyn osservava un nesso tra le forme estreme di radicalizzazione islamica in Europa e le guerre mediorientali a cui partecipa l’Occidente da decenni. Le reazioni sono state tra la compassione e la derisione

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 9 giugno 2017
Abbiamo letto sui media italiani dotte letture geopoliche degli attacchi terroristici a Teheran in chiave di conflitto intra/islamico e regionale. Fredde, distaccate analisi. Nessun sussulto, nessuna pietà per le vittime, nessuna solidarietà con il popolo iraniano, emozioni e condanne si riservano agli attentati che avvengono in Occidente. Che si sappia, finora non ci sono stati attentati di matrice sciita. Ora sappiamo di sicuro che avvengono anche contro persone di fede sciita in un paese a maggioranza sciita, con identiche dinamiche, modalità e logica rispetto a quelli avvenuti in Europa. Nei giorni scorsi, i soliti commentatori «geopolitici» e/o tuttologi – molti...

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