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L’iperveglia di Zanzotto per ascoltare il mondo che si sfalda

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Poesia I versi intellettualizzati dell’autore veneto dispongono a una percezione integrale delle cose dall’interno di sé, dilatando a dismisura i sensi

Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 12 ottobre 2014
La poesia di Andrea Zanzotto, così densa di richiami culturali, così fittamente intellettualizzata, così acutamente sostenuta dalla più lucida e avvertita coscienza teorica e critica (del resto folgoranti sono le pagine critiche di Zanzotto, che è stato certo, pur evitando ogni aura professionale, uno dei maggiori critici del secondo Novecento), si dispone tutta in realtà entro una percezione integrale del mondo, in una postura del corpo, della mente, della psiche: essa scaturisce dall’essere della persona, della sua persona, entro il suo più determinato spazio vitale, dentro l’orizzonte attraversato e vissuto, nella fisicità dei luoghi e delle occorrenze quotidiane, nel respiro...

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