Internazionale
L’Iran, in bilico tra prudenza e reazione, chiama l’Onu
Medio Oriente Dopo l'attacco israeliano al consolato a Damasco, proteste in piazza e dibattiti sui media: rispondere allargherà la guerra, non farlo indebolirà Teheran. In attesa di una condanna internazionale, la possibile rappresaglia potrebbe essere di nuovo affidata ai gruppi regionali alleati, dalla Siria all’Iraq
L’edificio del consolato iraniano di Damasco colpito lunedì sera da un raid israeliano – Ap
Medio Oriente Dopo l'attacco israeliano al consolato a Damasco, proteste in piazza e dibattiti sui media: rispondere allargherà la guerra, non farlo indebolirà Teheran. In attesa di una condanna internazionale, la possibile rappresaglia potrebbe essere di nuovo affidata ai gruppi regionali alleati, dalla Siria all’Iraq
Pubblicato 8 mesi faEdizione del 3 aprile 2024
L’attacco israeliano al consolato iraniano a Damasco mette l’Iran di fronte a una decisione cruciale. Gli esponenti più intransigenti del regime chiedono una risposta diretta, mentre gli esperti suggeriscono di non reagire senza considerare le devastanti conseguenze che potrebbero derivarne. Nell’attentato avvenuto lunedì alle 17, ora locale, è stato ucciso Mohammad Reza Zahedi, il comandante del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (Irgc) in Libano e Siria, con altri sei ufficiali iraniani tra cui Hadi Haj Rahimi, vice di Zahedi, e sei siriani. L’AZIONE israeliana segna una grave escalation: è stata presa di mira la sede diplomatica della Repubblica islamica,...