Internazionale
L’Iran non ascolta l’ultimatum dei pasdaran
Medio Oriente Il comandante delle Guardie rivoluzionarie intima ai manifestanti di lasciare le piazze, ma ieri la protesta è proseguita ovunque. Alla repressione il regime aggiunge i ricatti economici: espropri dei beni degli attivisti
Teheran, la protesta per le strade della capitale giunta ormai al suo 43esimo giorno – Ap
Medio Oriente Il comandante delle Guardie rivoluzionarie intima ai manifestanti di lasciare le piazze, ma ieri la protesta è proseguita ovunque. Alla repressione il regime aggiunge i ricatti economici: espropri dei beni degli attivisti
Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 30 ottobre 2022
«Oggi deve essere l’ultimo giorno dei disordini. Non venite in piazza. Nessuno vi lascerà ribellare in questa terra! Non lasciatevi ingannare dai nemici. Le proteste sono frutto dei complotti di Usa, Gran Bretagna, regime sionista e regime marcio dell’Arabia saudita». È con queste parole che il comandante dei pasdaran Hossein Salami ha minacciato i manifestanti. Le sue invettive non sono però servite. Ieri, nel primo giorno lavorativo della settimana in Iran, gli studenti hanno protestato nei campus di Teheran, Kerman (sud-est) e Kermanshah (nord-ovest). In quest’ultima località le forze di sicurezza hanno sparato contro gli universitari, due sarebbero in condizioni...