Cultura
L’Irlanda letteraria e le virtù dei maiali
Into the wild / 8 Fra i protagonisti dei racconti anche cavalli, tori, usignoli e gabbiani. Flann O’Brien è in buona compagnia nell’usare la metafora della commistione tra le diverse specie. Bobby Sands vide negli animali un afflato di libertà, Wilde li innalzò a esempi di virtù, Orwell ne scorse anche i vizi, per Swift erano l’imperfezione di tutti gli esseri viventi
Un’installazione di Wim Delvoye
Into the wild / 8 Fra i protagonisti dei racconti anche cavalli, tori, usignoli e gabbiani. Flann O’Brien è in buona compagnia nell’usare la metafora della commistione tra le diverse specie. Bobby Sands vide negli animali un afflato di libertà, Wilde li innalzò a esempi di virtù, Orwell ne scorse anche i vizi, per Swift erano l’imperfezione di tutti gli esseri viventi
Pubblicato più di un anno faEdizione del 23 agosto 2023
Un noto aneddoto riportato in molte varianti vuole che il dublinese Flann O’Brien, grande scrittore comico, abbia fornito il seguente quadretto degli inquilini di un tipico cottage dell’Irlanda rurale: padre, madre, nonni, otto figli, tre maiali e un linguista tedesco col compito di studiare la lingua che colà si parlava: l’irlandese. Una sua opera dal destino strano, in Italia nota come La miseria in bocca, gioca moltissimo su questa promiscuità, soprattutto in merito alla comprovata presenza di animali in casa, nelle tipiche famiglie irlandesi del periodo post carestia. E punta molto anche sulla figura del linguista tedesco, che dall’alto della...