Cultura
L’ironia perduta della Yiddishland
Intervista Parla Yaniv Iczkovits, una delle voci emergenti della letteratura israeliana e autore di «Tikkun» (Neri Pozza), un romanzo corale che fa rivivere l'epopea delle comunità degli shtetl ma che interroga anche il presente della cultura ebraica e della situazione di Israele
«Shtetl», un’opera di Chana Kowalska, artista ebreo-polacca uccisa ad Auschwitz nel 1941 a 34 anni
Intervista Parla Yaniv Iczkovits, una delle voci emergenti della letteratura israeliana e autore di «Tikkun» (Neri Pozza), un romanzo corale che fa rivivere l'epopea delle comunità degli shtetl ma che interroga anche il presente della cultura ebraica e della situazione di Israele
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 22 settembre 2018
L’Ottocento volge al termine e nelle terre dell’impero zarista le comunità ebraiche sono in allarme. Sugli shtetl come sui quartieri ebraici delle grandi città delle odierne Ucraina, Polonia e Russia si abbattono la violenza dell’antisemitismo quando non veri e propri pogrom. In molti scelgono di partire alla volta dell’America della Palestina o di qualche metropoli europea. Gli uomini sono i primi, se ne vanno con la promessa di farsi raggiungere dalle famiglie, ma talvolta approfittano della situazione per abbandonare mogli e figli. Ed è questo il destino di Mende Speismann dopo che suo marito, Zvi Meir Speismann, uno strambo venditore...