Cultura

L’irriducibilità di Reggio Calabria, attraente e rivoltosa

L’irriducibilità di Reggio Calabria, attraente e rivoltosaFranco Angeli, Abbraccio eterno (1968)

SCAFFALE «Con beneficio d’inventario», un romanzo di Tonino Perna per Castelvecchi

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 25 giugno 2019
L’autorappresentazione dei calabresi nella letteratura contemporanea è costituita, in molti casi, da una cosiddetta «narrazione» rurale, arcaica, preurbana e violenta di sé stessi e del proprio orizzonte culturale e territoriale. Da una parte la mitopoietica descrizione di una regione bellissima e selvaggia che è, invece, in larga parte deturpata e cementificata, e, dall’altra, la raffigurazione dei calabresi che si autoritraggono come primitivi, violenti e incapaci di affrancarsi dalla subalternità. UN’AUTORAPPRESENTAZIONE che alimenta, a piacimento altrui, lo stereotipo negativo del calabrese rozzo e brutale nell’immaginario. Stupisce, dunque, che i calabresi si risentano quando vengono descritti prevalentemente come irredimibili ‘ndranghetisti, come è...

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