Alias Domenica
L’IsIAO non è l’araba fenice
S.O.S. cultura, il caso dell’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente La recente riapertura della biblioteca dell’Istituto, prezioso, immenso patrimonio (180.000 volumi) legato soprattutto alla figura del grande tibetologo Giuseppe Tucci, nasconde una triste realtà...
Nepal 1954, Giuseppe Tucci legge un manoscritto
S.O.S. cultura, il caso dell’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente La recente riapertura della biblioteca dell’Istituto, prezioso, immenso patrimonio (180.000 volumi) legato soprattutto alla figura del grande tibetologo Giuseppe Tucci, nasconde una triste realtà...
Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 23 luglio 2017
Il 9 maggio scorso Roma ha assistito a un’apparente rinascita dalle proprie ceneri dell’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente (IsIAO), come l’araba fenice ma in gran parte mutilata sia della propria struttura che della propria identità. Infatti, di tutto l’istituto vengono salvate unicamente le collezioni museali, gli archivi e la prestigiosa biblioteca, accolta all’interno della Biblioteca Nazionale a integrare la preesistente collezione orientale. Oggi è stata resa nuovamente fruibile al pubblico e ai ricercatori di tutto il mondo dopo più di sei anni di oblio! Quello che un tempo era l’IsIAO oramai non esiste più, rimane soltanto la sua decadente...