Cultura
L’islam in bilico tra fiamminghi e valloni
Noir Parla lo scrittore Pieter Aspe. Il Belgio paralizzato dallo stato d’emergenza. E dalla struttura labirintica della sua gestione politica, che porta i due gruppi linguistici a competere per conquistare il consenso elettorale dei musulmani, ignorando però le condizioni di vita di quartieri trasformati in ghetti
Noir Parla lo scrittore Pieter Aspe. Il Belgio paralizzato dallo stato d’emergenza. E dalla struttura labirintica della sua gestione politica, che porta i due gruppi linguistici a competere per conquistare il consenso elettorale dei musulmani, ignorando però le condizioni di vita di quartieri trasformati in ghetti
Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 4 dicembre 2015
Le sue storie ci hanno abituato ad indagare su cosa si celi in realtà dietro l’aspetto apparentemente tranquillo e rassicurante della società belga. Protagonista indiscusso della narrativa noir delle Fiandre, c’è chi lo ha definito «il Simenon fiammingo», Pieter Aspe ha scritto qualcosa come 35 romanzi in oltre vent’anni di attività letteraria, dopo aver interrotto anzitempo gli studi di sociologia per dedicarsi ad un’infinita serie di lavori, tra cui l’insegnante, il commerciante di vini, il venditore di cereali e granaglie, l’impiegato in un’impresa tessile, il fotografo, l’agente stagionale della polizia marittima e il custode della celebre basilica del Saint-Sang nella...