Cultura
L’isola scontrosa crocevia di linguaggi
Geografie «Procida Ispira» di Elisabetta Montaldo e Donatella Pandolfi, per Nutrimenti. Un ritratto inedito del centro campano scelto quest’anno come capitale della cultura italiana. L’eco delle presenze di artisti, archeologi e pirati, le invenzioni di poeti e scrittori, l’eredità dei capitani del mare del Settecento e dell’Ottocento
Processione del Venerdì Santo a Procida. Foto di Carlo Hermann/Pacific Press/LightRocket via Getty Images
Geografie «Procida Ispira» di Elisabetta Montaldo e Donatella Pandolfi, per Nutrimenti. Un ritratto inedito del centro campano scelto quest’anno come capitale della cultura italiana. L’eco delle presenze di artisti, archeologi e pirati, le invenzioni di poeti e scrittori, l’eredità dei capitani del mare del Settecento e dell’Ottocento
Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 15 marzo 2022
«Marònna re la grazia/ c’ambraccio puort’ Grazie/ a te vengo per grazia/ o Maria, famme grazia! Grazia, o Maria,/ comme te féce lu Pateterno/ca te fece mamma re di Dio/Famme grazia, o Maria». L’invocazione caratteristica del Resénio, il rosario in dialetto procidano, ha accompagnato per decenni l’uscita delle barche da pesca in mare, su quel lembo di terra con baie e scogli che sembra quasi attaccato alla terraferma, un pezzo dell’anello d’isole a chiusura del golfo, la porta del regno di Napoli per la posizione strategica. Con la voce cantilenante delle donne a chiedere la protezione per gli uomini obbligati...