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«Lista in Comune» per la Firenze che non è in vetrina
Da qualche anno Firenze è diventata un luogo simbolico per eccellenza. Il fiore all’occhiello del mito postdemocratico dell’uomo-solo-al-comando. Il simbolo di una modernizzazione neoliberista che riduce la città a un […]
Da qualche anno Firenze è diventata un luogo simbolico per eccellenza. Il fiore all’occhiello del mito postdemocratico dell’uomo-solo-al-comando. Il simbolo di una modernizzazione neoliberista che riduce la città a un […]
Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 19 febbraio 2014
Andrea Bagni, Ornella De Zordo FIRENZE
Da qualche anno Firenze è diventata un luogo simbolico per eccellenza. Il fiore all’occhiello del mito postdemocratico dell’uomo-solo-al-comando. Il simbolo di una modernizzazione neoliberista che riduce la città a un outlet-village di vetrine e grandi firme, scenari eleganti per location lussuose di eventi spettacolari. Domina la sottocultura che riduce tutto a modello commerciale, donne e uomini a risorse umane, i beni artistici a «una miniera di soldi», piazze e ponti a set teatrali da affittare al miglior offerente. Chi continua ad abitarvi si ritrova ad essere turista di se stesso, spettatore marginale di una Disneyland che occulta le disuguaglianze, la...